Giugno antoniano patavino 2015

Mercoledì, 08 Luglio 2015 14:20

Presentati i numerosi appuntamenti litugici, devozionali, culturali e di intrattenimento che ci vedono coprotagonisti.


Approfondimenti

Giovedì 18 giugno alle 20.45 la Scuola della Carità a Padova ospiterà l’incontro culturale “Cibo e spiritualità. Dacci oggi il nostro pane”.

Un dialogo su come il cibo sia strumento di condivisione e relazione fraterna, profondamente legato alla nostra dimensione spirituale ed etica, non solo a quella fisica.

Partecipano

p. Jean-Paul Hernandez, gesuita e cappellano dell’Università La Sapienza di Roma

p. Alessandro Ratti, francescano e cappellano dell’Arciconfraternita di sant’Antonio

Eugenio Zaggia, agricoltore e Presidente Gal Patavino

Introduce Sabina Fadel, caporedattrice del “Messaggero di sant’Antonio”.

 


Oratorio “La morte di Sant’Antonio di Padova”

di Bonaventura Aliotti OFMConv. (1640 ca. – 1683)

Basilica del Santo, 19 giugno 2015 ore 21.00

Fra Bonaventura Aliotti, francescano conventuale, giunge a Padova da Palermo alla fine di marzo 1671.

Si propose e fu assunto quale primo organista, il principale dei quattro organi che talora si univano in unica voce, nella Basilica del Santo di Padova. Notevole per le qualità e quantità musicali, Palermo era una capitale del vice-reame, opulenta e aggiornata culturalmente.

Fra Bonaventura si formò musicalmente con due valentissimi confratelli musicisti: fra Giovanni Battista Fasolo di Asti operante a Palermo tra il 1598 e il 1668, celebre per il suo “Annuale” organistico e fra Bonaventura Rubino da Montecchio di Lombardia (circa 1600-1668), ambedue con varie opere date alle stampe e ultimamente rieditate, riscontrabili anche in CD.

A Padova, e in tutto il Veneto, non vi era l’uso degli Oratori. Il Nostro propose e realizzò questa novità.

Il testo del poeta Girolamo Desideri (1629-1693) è apprezzabile per la bella forma poetica e per il contenuto.

Interessante e curioso è l’organico, tra l’altro per i due violini e le due viole che intervengono efficacemente nei momenti opportuni. Apprezzate le parti corali con sostenuto e dotto contrappunto. Le arie hanno una semplicità melodica adatta ad esaltare il testo ed efficaci nel descrivere i contenuti con bel gioco di scambi di ritornelli. Tutta la musica corre unita e veloce.

E’ l’Oratorio più breve dei quattro a noi pervenuti, sui 12 composti. Il capolavoro postumo “Il Sansone” è riscontrabile presso la collezione francese CDK617.

L’edizione critica del nostro Oratorio “La morte di Sant’Antonio di Padova” è recente: l’unico manoscritto conosciuto è depositato presso la celebre biblioteca dei Gerolamini di Napoli.

Fu ricercato e ottenne un microfilm dal musicolo p. Leonardo Frasson (+3.2.1991) che collezionava musiche antoniane.

Circa nel 1989 il collaboratore del Centro Studi Antoniani, ora prof. Donato Gallo, ne propose la trascrizione alla ricercatrice dott.ssa Nicoletta Billio che si specializzava in Aliotti.

Finalmente nel 2013 l’edizione critica è apparsa nel Corpus Musicum Franciscanum (CMF 28/01, presso il Centro Studi Antoniani, Padova).

L’Ensamble vocale e strumentale del Dipartimento di Musica Antica, Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, diretto dal Maestro Fabio Missaggia, ce lo propone nella prima esecuzione in tempi moderni.

Iniziativa realizzata anche con il sostegno di:

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Il P. Rettore presenta il Giugno antoniano 2015 Tv7