Stampa questa pagina

Esiti del 44° Premio della Bontà - Sezione concorsuale

Tutti i vincitori della 44esima edizione del Premio Nazionale della Bontà sant'Antonio di Padova.

Racconta a Papa Francesco quali scelte, azioni o progetti di vita vorresti intraprendere, mentre cresci ascoltando in te la voce interiore, che ti chiama al bene della tua comunità, della società e del mondo intero.

 con i Patrocini di:

 Regione del Veneto,  La Nuova Provincia di Padova, Comune di Padova

Conferenza Episcopale Italiana,  Federazione Istituti di Attività Educative

 e con i contributi di:

Comune di Padova

 Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

e il sostegno di PEMA Ortisei  

Dati statistici sulla partecipazione: 927 opere partecipanti, delle quali 537 delle Scuole Primarie, 259 delle Scuole Secondarie di I Grado, 102 delle Scuole Secondarie di II Grado, 28 Multimediali di singoli o gruppi, 1 fuori concorso; Province italiane interessate: 38 di 13 Regioni più la scuola italiana in Atene (Grecia); Istituzioni Scolastiche partecipanti: 69. 

Premiati Sezione Narrativa 


Scuole Primarie

Primo classificato – Cristiano ERBOSETTI

classe V Scuola Primaria Paritaria “Benedetta Cambiagio” di Roma

Caro Papa Francesco, pensando con il mio essere bambino, per il bene della mia comunità e del mondo intero, da grande vorrei diventare una persona importante per l’umanità. Convocherei tutti i presidenti del mondo per far loro capire che l’importante non è aver ricchezze e beni materiali, ma l’istruzione di grandi e piccini, perché c’è molta ignoranza. Come diceva Galileo Galilei: “La Terra ruota intorno al Sole, non il sole intorno alla Terra”. Questo vuol dire che tutto non gira intorno a noi stessi, ma intorno a tutti quanti, quindi riguarda tutti. Come la guerra in Siria, che è stata scatenata soltanto per la conquista di territori e petrolio, non riguarda solo donne e bambini soldati e persone più povere, ma tutti. Tutti dovremmo riuscire a far ragionare quelle persone. Perché uccidere degli uomini è come uccidere una parte di noi. Non conosco meccanismi politici, ma ho imparato già da piccolo la forza della preghiera e per questo mi impegno ogni giorno a pregare per loro perché possano, al più presto, trovare la pace. Sai…se tutto questo non dovesse succedere e io non dovessi diventare importante...beh creerei un’associazione che utilizzi i furgoncini, molti furgoncini che alla sera di ogni giorno, passando in tutte le frutterie, panifici, ristoranti possano prendere del cibo per poi donarlo ai poveri. Assumerei tanta gente brava a guidare furgoncini e poi farei questa associazione. Io questa esperienza un po’ già la vivo, perché nella Parrocchia di Santa Galla, la mia parrocchia di appartenenza, una domenica al mese andiamo alla Stazione Ostiense e diamo da mangiare e bere ai poveri. Quindi io vedo quanti poveri ci sono, ma anche quante persone sono disposte ad aiutarli. Una domenica al mese mi sembra un po’ poco e penso che dovremmo farlo più spesso per diminuire il loro disagio. Beh, questa è la mia idea di cambiare il mondo per il bene dell’umanità.

Secondo classificato – Benedetta PIOLA

classe V Istituto S. Dorotea di Genova-Rivarolo

Caro Papa Francesco, sono una bambina di dieci anni e mi chiamo Benedetta (Benny). Durante la gravidanza, mia mamma é stata molto male e ha rischiato di perdermi. La mia famiglia pregava molto e, con l’aiuto di Gesù, sono riuscita a nascere; così i miei genitori mi hanno dato questo nome perché sono stata proprio un “miracolo di Gesù”. Da quel momento in poi, ho sempre sofferto molto a causa della mia salute; tuttavia questo mi ha portato a far del bene agli altri e ad affrontare con coraggio altre difficoltà della mia vita. Lo scorso agosto, in una triste giornata di visite all’ospedale G. Gaslini presso il reparto di Emato-Oncologia, ho conosciuto Don Roberto Fiscer e... da quel giorno la mia vita è cambiata!! Gesù mi ha fatto proprio un grande regalo! Don Roberto è un “prete DJ” che , con la musica, diffonde la Parola di Gesù nel cuore di tutti i fedeli. Ogni mattina prima di andare a scuola ascolto, la trasmissione radiofonica che lui conduce. Inoltre, io sono la “barzellettista” del programma “A Tutto Gas!”in diretta ogni mercoledì pomeriggio dall’ospedale Gaslini....così cerco di strappare un sorriso a tutti i bambini che, come me soffrono. Per me è un’emozione unica sapere che posso rendere felici alcuni bimbi che sono chiusi tutto il giorno in ospedale, ricevendo cure a volte pesanti. Durante la mia crescita vorrei tanto continuare questo progetto di vita e vorrei poter fare qualcosina in più per loro. Purtroppo sono una persona facilmente impressionabile, quindi il medico non sarebbe la mia professione ideale. Ci sono comunque molti modi per aiutare i più sfortunati, come il volontariato, cosa che a me piacerebbe molto fare. La mia salute è molto delicata e per questo, a volte, sono molto triste, ma penso sempre che ci siano persone più sfortunate di me. Quindi, il progetto più fruttuoso che vorrei svolgere durante ,a mia crescita è questo: continuare sempre  a far parte della grande famiglia di “Radio fra le Note” e così rendere allegri i bambini più bisognosi e malati, diffondendo nei loro cuori tutto l’amore di Gesù'!! Caro Papa Francesco, ti chiedo per questo una preghiera speciale affinché questo mio desiderio e questo mio cammino possano crescere e arricchirsi nel tempo!!! 

Scuole Secondarie di Primo Grado

Primo classificato – Giada VITI

classe III D Istituto Comprensivo n. 6 di Grosseto

Caro Papa Francesco, tu sai cosa è l’adolescenza? O cosa si prova? Perché io, ancora, non ho le idee chiare. Sono Giada Viti, ho tredici anni e ho una grande paura per quello che mi riserva il futuro. Si, perché si inizia a pensare al lavoro dei nostri sogni a questa età…ma come faccio io, una semplice ragazzina, a capire le mie ambizioni in questo periodo così turbolento e confusionale? Ecco, secondo me l’adolescenza è una strada, fatta di dossi, buche, ma anche di salite, discese e, per finire, di linee dritte che ti fanno capire che, finalmente, hai fatto la scelta giusta. Ma non è facile. Molte volte, mentre percorri quella strada con la macchina, puoi bucare una gomma, andare fuori rotta o persino fare un incidente. Ma tutto dipende da te. In questa fase ti senti scombussolata e, alcune volte, hai talmente tanto mal d’auto che non riesci neppure più a intravedere la retta via. In questi giorni ho fatto la mia prima scelta da grandi: mi sono iscritta alle superiori! Proprio così. Il prossimo anno inizierò il liceo classico qui a Grosseto e non potrei esserne più che entusiasta. Adoro leggere e scrivere e spero che aver fatto questa scelta mi permetta di avere un futuro che mi soddisfi, un giorno. Per adesso il mio sogno nel cassetto è fare la reporter. Ti chiederai perché ho scelto proprio questo lavoro, considerando che ho paura persino della mia stessa ombra. Semplice: ci sono quattro parole per descrivere questa ambizione: “Scrivere   Soltanto   Per   Aiutare”. Le persone che vorrei assecondare più di tutte sono i bambini ed i ragazzi del Medio Oriente. Come ben sai, in paesi come Pakistan, Cambogia, Siria.... è molto “popolare” lo sfruttamento minorile. Questi poveri innocenti devono lavorare tutto il giorno, tutti i giorni dalla mattina alla sera, nelle fabbriche o nelle miniere di questi “fanatici assetati di soldi” che, pur di guadagnare, illudono le povere famiglie di questi ragazzi, convincendole che non c’è alcun pericolo ma che, anzi, li aiuteranno portando a casa qualche misero spicciolo. Il problema è che, una volta entrato nel giro, non ne esci più. Questi uomini, che inizialmente sembrano brave persone, quasi sempre si rivelano delle bestie. Non si limitano a rispondere male, ma usano la violenza in modo fisico e psicologico. In confronto i miei problemi sono una nullità, una briciola. Non posso neppure immaginare come questi bambini si sentano a pensare che, per loro, ormai non ci sia più un futuro, una speranza, che non abbiano nemmeno il tempo di prendere un’auto e imboccare quella strada. Loro non hanno niente e noi tutto ma, a differenza nostra, loro hanno coraggio da vendere. Io, quando sarò grande, voglio fare qualcosa per queste persone. C’è troppa gente che rimane a guardare e io non voglio più essere uno spettatore, ma la regista che, anche se guarda lo spettacolo come gli altri, dentro di sé sa che gli attori che ha aiutato a recitare adesso hanno un obiettivo, un pensiero da inseguire. Spero tanto che tu, Papa Francesco, abbia capito la mia necessità di fare giustizia. Infatti, quando ho deciso di scrivere questo tema mi sono chiesta: chi meglio del Papa può capire la mia scelta? So che facendo la reporter si va incontro a tanti pericoli ma, se devo morire, lo voglio fare con la consapevolezza che ho fatto qualcosa di bello non solo nella mia vita, ma anche in quella degli altri. Un abbraccio, Giada 

Secondo classificato – Andrea ZANCHIELLO

classe III A Istituto Comprensivo n. 6 di Grosseto

Caro Papa Francesco, sono Andrea, un ragazzo di tredici anni nato a Pontedera e vivo a Grosseto nella meravigliosa Maremma Toscana Ho due genitori ed una sorella più piccola di me di nome Arianna. Un giorno il tribunale dei minori di Firenze prese la decisione di affidarmi a questa splendida coppia di genitori che, a quei tempi, non poteva concepire figli; solo dopo qualche mese dal mio arrivo, il Signore volle che la mia mamma adottiva rimanesse incinta di quella che attualmente è la mia sorellina. Quando mi guardo allo specchio, tra le mille domande che mi pongo e le altrettante risposte, mi vedo come un ragazzo ancora non del tutto sicuro ed ostinato, come mi vorrebbe la mia famiglia, bensì confuso, anche perché con loro non riesco ad esprimermi come vorrei. È complesso….non essendo loro i miei veri genitori, spesso non riescono a capirmi, comprendermi per potermi stare accanto come vorrei. Un giorno di molti anni fa, i miei genitori decisero di mettermi al corrente del fatto che ero stato adottato. Iniziai a capire…fu come un risveglio da un lungo sonno. Iniziai a sentirmi solo, nonostante la mia famiglia adottiva mi fosse sempre stata accanto. Un mondo mi crollava addosso, non capivo come. Mi mancavano i miei genitori naturali, quella parte di me che non ho mai conosciuto ma che dentro sapevo di avere. In un primo momento una grande gioia mi avvolse, mi sentivo speciale, unico, ma con il passare del tempo iniziai a ingigantire tutte quelle differenze che vedevo tra me ed i miei genitori. Tutto era offuscato, non capivo più nulla. Era strano: avevo vissuto otto anni della mia vita non con i miei veri genitori. Per il mio futuro? Beh, è difficile immaginare a 13 anni cosa succederà quando sarò grande ma, come altri miei coetanei, inizio a pensarci. Tra i miei pensieri, ancora non del tutto chiari, mi piacerebbe diventare un bravo psicologo (anche se davanti mi aspettano svariati anni di studio) per poter aiutare le persone, per comprenderne i bisogni nei momenti di difficoltà e, magari, riuscire a capire il vero motivo del mio abbandono da parte della donna che mi ha dato alla luce e cosa le fosse passato nella mente in quegli attimi così tormentati della sua vita. Tante volte mi fermo davanti allo specchio la mattina a pensare alla mia vita e ogni volta la vedo in modo diverso. Chissà se quando mi stava lasciando pensava che un giorno io avrei potuto cercarla per comprendere il motivo di quel gesto. Lo scopo della mia futura professione di psicologo inserito nella società sarà anche quello di voler trasmettere a tutti i genitori che vogliono fare la scelta di vita di adottare un bambino, di stare sempre vicino a questi figli, proprio come fanno tutti i giorni i miei genitori. Perché, oltre che acquisire una nuova famiglia, questi bimbi sono e resteranno sempre figli che ricordano e desiderano sapere il loro passato e le loro origini. Spero che un giorno possa essere proprio la donna che mi ha messo al mondo a riconoscermi e a spiegarmi cosa sia accaduto in quel 18/03/2005; vorrei che fosse lei a guardarmi negli occhi e a riconoscermi come proprio figlio. E allora, solo allora, mi sentirò in pace. 

Scuole Secondarie di Secondo Grado

Primo classificato – Antonio DELLO IACO

classe I B del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale “P. Colletta” di Avellino

I have a dream…il viale rinato - Sono nato a giugno del 2003 e i miei genitori mi hanno chiamato Antonio, un nome che indica l’Affidamento della mia vita al grande Sant’Antonio. Mio padre mi raccontava che in quell’estate particolarmente calda ad Avellino mi portavano appena nato con la carrozzina in Viale dei Platani. Mi hanno sempre raccontato di quelle passeggiate, che oggi nessuno può fare, perché il settecentesco Viale dei Platani, vero e proprio biglietto da visita per chi arriva in città negli ultimi anni, no è più quella bella cartolina che tutti gli avellinesi ricordano. Uno dei simboli storico-naturalistici più belli ed importanti dell’intera città è da anni colpito da un cancro giallo. Dove un tempo si incrociavano rami nodosi e imponenti tronchi sfidavano il cielo, ci sono solo buche di cemento murato e aiuole con erba secca. Papà mi ha sempre raccontato che il viale era meraviglioso, due file di platani imponenti proteggevano dalla calura estiva e rappresentavano un monumento vegetale che ha caratterizzato Avellino per secoli. Vivo in centro, studio presso il Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale “P. Colletta” di Avellino. Frequento il viale ogni giorno e mosso dai racconti di mio padre e dal desiderio di realizzare il sogno di poter salvare i platani ho con grinta de entusiasmo lanciato un messaggio di coesione sociale: una petizione per poter realizzare il progetto di riqualificazione del viale attraverso il reimpianto dei platani con essenze geneticamente modificate immuni al cancro colorato. Sulla piattaforma “change.org/riqualificazione viale platani Avellino” con il sostegno di insegnanti, compagni di scuola, conoscenti e famiglie che hanno accolto di buon grado la mia idea ho raccolto oltre 1500 firme in pochi mesi. Grazie alla petizione, il mio sogno personale si è trasformato in un’iniziativa collettiva per riqualificare un simbolo storico-naturalistico importante per la memoria storica di Avellino. Con grande gioia ho consegnato alla Commissione Lavori Pubblici e Ambiente e all’Assessore alle Politiche Ambientali la mia petizione con oltre 1500 firme di sostenitori no solo residenti ad Avellino, ma anche di moltissimi firmatari che vivono in paesi stranieri, dalla Svizzera alla Germania e persino dal Brasile. Il mio invito è stato accolto dagli amministratori più sensibili, che si sono adoperati per far si che i platani rivivano la loro epoca d’oro. Quarantaquattro “plantaron valli causa”, immuni al cancro colorato che ha portato all’abbattimento di parte degli storici platani, verranno piantati lungo Viale Italia. I tecnici del Settore Ambientale e l’Assessore all’Ambiente sono riusciti ad inserire l’intervento di ripiantazione all’interno di un finanziamento più ampio di riqualificazione della principale arteria cittadina. Il mio appello è stato un pungolo per recuperare risorse ed è la dimostrazione che una forma di collaborazione tra gli amministratori e chi viene amministrato è possibile e necessaria. Il mio desiderio è quello di restituire ad Avellino la sua identità, salvaguardare il verde, dono di Dio, valorizzando in maniera consapevole il rapporto armonico tra uomo e natura. Noi giovani abbiamo il dovere non solo di non sporcare e di non vandalizzare, ma di incoraggiare gli amministratori locali a fare sempre meglio per la nostra comunità. La mia voglia di fare, sempre pronto a segnalare disservizi in città, la mia passione per il Viale dei Platani quale monumento vegetale e la speranza di poter contribuire con il mio impegno alla valorizzazione del nostro territorio, rappresenta il mio grande sogno. Ho solo 14 anni ma sogno di costruire proprio qui il mio futuro e on scappare come fanno in tanti, sogno di poter essere un domani un buon amministratore della mia città, sogno di restituire ad Avellino la sua identità e si poter realizzare con altri giovani lo sviluppo sostenibile in ambito urbano, commerciale e sociale. I have a dream….il viale rinato.

Secondo classificato – Marta ZAZZI

classe II BC Liceo statale “Plinio il Giovane” di Città di Castello

Come tutti sappiamo, la vita non è semplice come pensavamo da bambini e ognuno ha qualche problema, complesso o meno che sia, che deve affrontare. Per quanto riguarda me, io fin da piccola sono stata una ragazza indecisa, semplicemente per il fatto che a causa della mia personalità per me era difficile essere sicura di me stessa. Con il tempo questo è cambiato e ho capito che più difficoltà si affrontano nel corso della vita, più la si vive al meglio pensando a quanto sia un dono importante. Due anni fa ho dovuto fare la scelta della scuola superiore; come succede spesso non ho scelto la scuola migliore per me e quindi alla fine della prima superiore ho deciso di cambiare. Non è stata una scelta né semplice né infondata, ho dovuto riflettere molto e mi sono dovuta impegnare altrettanto. Molte persone che sanno del mio cambiamento mi dicono che loro non l’avrebbero mai fatto; altri sono fieri di me e mi incoraggiano ad andare avanti. Certamente non ho scelto al via più facile, questo lo so, ma credo che le cose più belle abbiano bisogno di tempo ed impegno altrimenti sarebbero come tutte le altre. Fin da quando avevo l’età di otto o nove anni ho la passione per la medicina; non so bene il motivo, so solo che quando sarò adulta vorrei fare qualcosa per aiutare le persone che più ne hanno bisogno. Questo mio sogno credo si sia messo a punto un paio di anni fa, quando finalmente, dopo molte analisi, mi hanno saputo dire il problema che ho. Da quando avevo quattro anni ho dovuto affrontare una lunga serie di analisi di diverso genere per scoprire cosa ho. Più o meno due anni fa ho scoperto di avere una malattia genetica fortunatamente non molto grave che impedisce al mio corpo di produrre collagene, fondamentale per la giusta cicatrizzazione delle ferite. Io odio definire questa una “malattia”, anche se di fatto lo è, ma dopo alcune ricerche che ho fatto riguardo al mio problema, so che ci sono persone che stanno molto peggio e che rischiano la vita ogni giorno, infatti mi ritengo molto fortunata e quando ad esempio d’estate sono in pantaloncini e la gente mi guarda le gambe impressionata, se me lo chiedono spiego loro quello che ho, altrimenti faccio come se niente fosse e vado avanti. Ho voluto scrivere questo per far capire come è nata la mia passione… Diciamo che sono abituata alla medicina ed il lavoro di medico mi affascina perché credo che nonostante tutto sia bello cercare di aiutare il più possibile tutte le persone che ne hanno bisogno. Crescendo sto iniziando a guardare il mondo con altri occhi, forse anche più realistici, e mi sto rendendo conto che fare il medico non è un lavoro molto semplice, richiede molto studio e lavoro prima e determinazione e passione quando lavori. Ancora non ho deciso quale specializzazione prenderò ma credo dermatologia, studio legato al problema che ho io, e magari lavorare proprio in alcuni centri specializzati per aiutare i bambini e tutte le persone con la mia stessa malattia a superare le difficoltà che possono avere nella vita, in prima persona. Vorrei anche aiutare ad andare avanti con le ricerche su questa malattia rara che è stata classificata solamente pochi anni fa, o altrimenti vorrei far parte di “Medici Senza Frontiere” così da poter assistere tutti i bambini e le famiglie che, o per guerra o per la scarsa igiene dovuta alla povertà, possono morire per un semplice raffreddore di cui qui neanche ci preoccupiamo. Se dovessi diventare un dottore, vorrei lavorare all’interno di un ospedale pubblico, in modo da dare a tutti la possibilità di essere curati senza il problema dei soldi che è presente in alcune famiglie. Sono felice per aver potuto partecipare a questo concorso in cui viene data la possibilità di raccontare le proprie scelte e i progetti che abbiamo in mente per il futuro, per migliorare la comunità ed il mondo.

Premiati Sezione Disegno


Scuole Primarie

Maria Diletta PIVA

 

Classe V Scuola Primaria Paritaria "Opera Mons. Liviero" di Padova

Scuole Secondarie di Primo Grado

Erika LORENZI

classe III Istituto “Vincenza Poloni” - Sabinianum di Monselice (PD)

Scuole Secondarie di Secondo Grado

Irene GIORNELLI

classe II BC Liceo statale “Plinio il Giovane” di Città di Castello (PG) 

Premiati Sezione Multimediale 


Primo Classificato 

Alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “Gaetano Cistaro” di Guardia Piemontese (CS) 

Il filmato è pubblicato al seguente link: https://youtu.be/Z93maMFXoC4

Menzione d’Onore 

Alunni delle Classi IV e V B dell’Istituto T.I. “Marconi” di Padova

Jomar Barradas, Alessio Amore, Lorenzo Drago, Daniele Pizzo

Il filmato è pubblicato al seguente link: https://youtu.be/nSVAqpSrQXM




Cerimonie Conclusive

ad ingresso libero


Sabato, 9 giugno 2018

ore 21:00 Cerimonia civica di consegna dei premi

in diretta televisiva su TELECHIARA  e sul satellite Sky e TIVùSAT can.832

e in streaming sia sul sito di TVA sia sul sito http://telechiara.gruppovideomedia.it/it/live/live

con la partecipazione straordinaria dell'Orchestre Giovanile

I Polli(ci)ni di Padova

Sagrato della Basilica Pontificia di sant’Antonio in Padova (in caso di maltempo in Basilica)

Programma musicale:

Christoph W. von Gluck - “Alceste”:  Overture

Jacques Offenbach - “Orfeo all’inferno”:  Overture

Johann Strauss Sohn - Egyptischer Marsch

Leroy Anderson - The Syncopated clock

Josef Strauss - Feuerfest, polka francese, op.269

J. Barry, T. Newmann,L. Schifrin - Concertino 007 (arr. Paolo Savio)

 

Violini:  Riccardo Bagnato, Alvise Berto, Federico Buniato, Patrick Calegari, Lucia Chimetto, Maria Vittoria Chimetto, Sabrina Contiero, Davide Di Stefano, Giulia Di Stefano, Giulia Vittoria Fiorin, Gianluca Furlan, Chiara Gomiero, Irene Gugelmetto, Elena Maria Iemmolo, Annelie Ingrosso, Alessandro Jelveh, Gemma Luciani, Filippo Maggini, Giulia Mandro, Beatrice Nalin, Sara Maria Nica, Chiara Pagnin, Giulia Pasquali,  Giulia Peserico, Paolo Pianizzola, Giuseppe Rugna, Arturo Susani, Maria Sole Tono, Stefano Uika, Carlo Maria Vianello, Maddalena Von Bothmer. 

Viola: Ilaria Polese. 

Violoncelli:  Alessandro Baschiera, Giorgia D’Onofrio, Veronica Gazzetta, Tobias Ingrosso, Marco Narne, Eugenio Pasquato, Thomas Prins, Tommaso Valerio, Davide Zuin. 

Contrabbassi:  Andrea Masiero, Alessandro Spada.

Flauti: Camilla Canton, Zerthiun Gozzi, Virginia Perin, Carolina Peserico, Isabella Terrassan,  Francesco Zangheri.

Oboe:  Beatrice Pozzato.

Clarinetti:  Greta Baldan, Dario Benetollo, Tito Alfredo Destefani, Francesco Faherty, Emiliano Moretti, Federica Ramazzina, Teo Rubin, Greta Violato.

Clarinetto basso:  Trevisan Elisa Fagotti: Maria Martelletto. Sassofoni: Alvise Anhaus, Carlo Schiavolin.

Corno: Jacopo Millan

Trombe:  Gabriele Aldegheri, Alessandro Fabris, Francesco Perpolli, Maria Sole Ramazzina, Angelica Spada.

Trombone: Riccardo Benetazzo, Marco Cecconi. Arpa: Anna Pagnin.

Pianoforte: Cesare Bovo, Adele Schiavolin. Basso elettrico: Riccardo Mietto.

Percussioni: Alvise Anhaus, Alberto Martin, Vittorio Ponti, Nicolò Sartor, Alvise Zuccolo Arrigoni

Maestri concertatori: Bruno Beraldo, Marco Bertona, Serena Bicego, Fabrizio Scalabrin.

 

Domenica, 10 giugno 2018

ore 11:00 Santa Messa solenne conclusiva

presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Fabio Dal Cin

Delegato Pontificio per la Basilica di sant'Antonio in Padova

Pontificia Basilica di sant’Antonio in Padova

Letto 4953 volte
Pubblicato in Edizioni concluse

Video

Registrazione completa della Cerimonia conclusiva Telechiara