Perdon d'Assisi

Porziuncola in S. Maria degli Angeli in Assisi Porziuncola in S. Maria degli Angeli in Assisi

Breve storia della più celebre Indulgenza plenaria, il Perdon d'Assisi anche con alcuni spunti per la riflessione scritturale e la preghiera.

La Porziuncola – introduzione 

La Cappella, di antica costruzione e venerata per apparizioni angeliche in essa avvenute, apparteneva al monaci Benedettini del Subasio. Era situata nella zona denominata "Portiuncula". In seguito il nome della terra passò a designare la chiesina stessa.
Rimasta per lungo tempo in abbandono, fu restaurata da S. Francesco, il quale comprese qui chiaramente la sua vocazione e qui fondò l'Ordine dei Frati Minori (1209), "fissando qui la sua dimora - dice S. Bonaventura - per la riverenza che aveva verso gli Angeli e per il grande amore alla Madre di Cristo", cui la chiesina era dedicata. Dai Benedettini ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il centro della sua nuova istituzione. Il 28 marzo 1211 Chiara di Favarone di Offreduccio vi ricevette dal Santo l'abito religioso, iniziando l'Ordine delle Clarisse. Nel1216, in una visione, Francesco ottenne da Gesù stesso l'indu1genza del Perdono d'Assisi, che fu approvata dal Papa Onorio III ed è lucrabile da tutti i fedeli quotidianamente per tutto l'anno. Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, S. Francesco adunava ogni anno i suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discuterela Regola e perché si accendessero di nuovo fervore. È celebre il Capitolo delle Stuoie al quale convennero oltre cinquemila frati (1221). 

Storia del Perdon d’Assisi 

Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".

"Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visone avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco:"Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve esserela Santissima VergineMaria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni". E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!". 

Cos’è l'Indulgenza 

I peccati distruggono o feriscono la comunione con Dio e quindi danneggiano anche il nostro equilibrio interiore incrinando il nostro rapporto con il prossimo e il creato. Per una completa guarigione, per un risanamento totale, non bastano solo il pentimento e il perdono delle colpe, ma serve anche riparare al disordine provocato. In questo impegno di purificazione, chi si pente dei propri peccati non è lasciato solo ma è inserito nel corpo della chiesa. Dio, per rendere più rapida ed efficace la nostra volontà di riparare al peccato commesso, ci dona la grazia che è stata meritata da Gesù e dai Santi che hanno seguito il suo insegnamento. L’indulgenza quindi non può essere acquistata senza una sincera conversione e senza l’unione con Dio, che é espressa e simboleggiata dalle condizioni necessarie per ricevere il Perdono di Assisi:

1) Visita al Santuario, segno del ritorno alla casa del Padre

2) la recita di un Credo, che rinnova la nostra fede e ci impegna alla conversione

3) Confessione sacramentale, che ci apre all’esperienza del perdono di Dio

4) Eucarestia, l’incontro con Lui che entra in noi

5) Preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice: recita di un Patre nostro, Ave e Gloria. Pregando per tutta la chiesa simboleggiata dal Santo Padre, esprimiamo il nostro amore al prossimo 

Visitamo la Porziuncola - Una porta sempre aperta…. 

Chi si inginocchia sulla soglia della Porziuncola può leggere parole straordinarie per una "piccola porzione di mondo" quale essa è: "hic locus sanctus est", questo luogo è santo, perché Dio vi è sceso e vi si è intrattenuto in colloquio con Francesco, come una volta in altra Terra Santa con Giacobbe e Mosè e Giosuè e Maria. Se alzate lo sguardo, allora potrete leggere parole altrettanto importanti sull’arco della porta: "haec est porta vitae aeternae" per qui si accede alla vita eterna. Parole da prendere sul serio perché alludono al mistero contenuto in questo scrigno e perché in esse perdura l'emozione di Francesco. E se girate invece attorno alla Porziuncola, sul retro, sopra l'abside potrete scorgere un altro segno del tesoro nascosto dentro al luogo santo. Questa volta si tratta di un frammento di un affresco della crocifissione.  Vedrete Maria con il suo dolore e le donne pie che la sorreggono e consolano, Francesco abbracciato al legno della croce di Gesù e, al centro dell'abside e non casualmente, la parte inferiore del corpo crocifisso del "buon ladrone", il primo perdonato a varcare da santo la porta, quella definitiva, della vita eterna. "Oggi sarai con me nel Paradiso", gli aveva promesso Gesù morente. Ed egli aveva chiuso gli occhi in pace.
Francesco proprio di questa sua chiesina ha fatto l'eco al perdono di Dio per i pentiti di tutti i tempi. "Fratelli, io vi voglio mandare tutti in Paradiso e vi annuncio una grazia che ho ottenuto dalla bocca del Sommo Pontefice". È l'Indulgenza del Perdono, il tesoro della Porziuncola.

Finalmente entriamo nella chiesina e siamo subito inondati dalla luce e dai colori della pala di altare  di Prete Ilario da Viterbo. Nella successione dei cinque quadri si può leggere il cammino spirituale di Francesco, ritratto come esempio di penitente. La tavola narra del Poverello che si mette a nudo di fronte alle spine del roseto e ai pungoli della vita; si fa discepolo di due angeli; si immerge nella contemplazione di Gesù e della Vergine Maria; si inginocchia davanti alla Chiesa, sua madre; e finalmente annuncia a tutti la sua gioia e il Paradiso che ne è il compimento.

A noi vien chiesto di cominciare proprio da qui, dall'ultimo quadro, dalla voce di Francesco


 

Spunti per la riflessione

 

Deuteronomio Cap 5 – Il Decalogo

Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.

Non avere altri dei di fronte a me.

Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.

Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,  ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.

Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.

Non uccidere.

Non commettere adulterio.

Non rubare.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni ( 15, 9-19) 

Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni ( 20, 19-23) 

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».


 

Momento di Preghiera

Credo

Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla stessa sostanza del Padre. Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto e il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture ed è salito al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesauna, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen 

Padre Nostro

Ave Maria

Gloria al Padre 

Preghiera Semplice (attribuita a S. Francesco)

Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:

Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione,
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede,
Dove è errore, ch'io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch'io portila Luce.

Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.

Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Video

Storia illustrata del Perdon d'Assisi Alessandro Scotto

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