Bontà 49: i testi, i disegni e i video premiati.

Tema

 “L’amore è da Dio ”. Scrive San Giovanni.

Mappa nella tua città i luoghi d’amore, di pace e di bontà di ieri e di oggi,

immaginando quelli che potresti costruire anche tu domani.

Premiati Sezione Narrativa

Scuole Primarie

I classificato – Nicolò TESCAROClasse III Scuola primaria “Sacro Cuore – Sabinianum” di Monselice (PD)

Se fossi un angelo sceso dal cielo per misurare con un nastro di velo la bontà della gente del mio paese, dalla torre civica di piazza Mazzini chiamerei con la tromba tutti i bambini, per disegnare sul nastro di velo tante stelline per ogni atto di bontà sincera. Una stellina per chi fa la spesa per i bisognosi e la porta in chiesa. Una stellina per tutti i sanitari che con amore seguono i malati per ore e ore. Una stellina per quelle persone che si dedicano con passione alla cura del cuore e delle mani dei nostri cari anziani. Una stellina per quelle famiglie che accolgono con generosità quei bambini senza mamma e papà. Una stellina per le associazioni che aiutano i deboli, gli sfortunati ed i bambini che i compiti fanno sbagliati. Da Monselice, il mio paese, vorrei salisse verso Gesù un nastro lungo pieno di stelline unito agli altri nastri del mondo, per dimostrare che la bontà unisce tutta l’umanità.


II classificato – Caterina LUNARDONClasse VA “Collegio Dimesse” di Padova

L’apostolo Giovanni voleva dire che noi dobbiamo innanzitutto volerci bene ed amarci, ma amarci non nel senso dei fidanzati, quindi dandosi i bacini ecc… , ma aiutandoci a vicenda. Una cosa bella dell’aiutare gli altri è che dopo aver aiutato qualcuno ti senti il cuore pieno di gioia e hai l’amore di Dio che è una cosa ancora più bella e importante di avere tanti soldi. Un esempio sono le Cucine Economiche Popolari (CEP) in cui è presente la mensa, una cosa molto bella perché, oltre a dare da mangiare ai cittadini poveri, un po’ riproducono l’ultima cena degli apostoli. Poi ci sono anche le docce in cui sono presenti asciugamani, bagnoschiuma e doccia singola chiusa per quindici minuti. Tutto ciò costa 0,60 Euro a doccia, si possono anche lavare i vestiti con il costo di 0,50 Euro e anche cambiare i vestiti grazie ad un guardaroba. E’ anche presente un servizio sanitario per garantire la sanità a tutti e delle stazioni di ricarica per il telefono. C’è anche la Caritas, l’Opera del Pane dei poveri e la Comunità di Sant’Egidio. Io come nuova comunità farei una cosa simile alle CEP, perché mi piacciono molto, visto che hanno tante cose, però oltre a tutti quei campi aggiungerei una scuola che arrivi alle medie per garantire un’istruzione ai ragazzi in modo che da adulti possano lavorare. Invece chi non ama, non ama Dio perché Dio è amore, infatti vuole bene a tutti e perdona i peccati, perfino i più brutti e crudeli. Un esempio è quando la gente è talmente tanto ricca che pensa solo a se stessa, ma in realtà all’interno il suo cuore non è felice. Per fortuna ci sono delle persone ricche e buone, che sfruttano i loro soldi per aiutare i poveri.


Scuole Secondarie di Primo Grado

I classificato - Francesco ABBONDANZAClasse II A Scuola Media “Benvenuto Cellini” di Padova

San Giovanni scrive: “L’amore è da Dio”. Questa è una frase che sembra molto semplice e per niente complessa, ma più la ripeto nella mia mente, più mi accorgo che essa racchiude qualcosa che va oltre il nostro modo di pensare. L’amore, infatti, non è solo un sentimento, non è solo un abbraccio o una parola gentile. L’amore è vita, è luce, è la forza invisibile che tiene insieme il mondo, è un filo sottile che lega le persone e attraversa il tempo e lo spazio, unendo passato e futuro. E se Dio è amore, allora ogni volta che doniamo qualcosa di noi agli altri, lo rendiamo presente in questo mondo. Mi chiedo dunque: dove si nasconde l’amore nella mia città? Dove posso trovarlo? Se chiudo gli occhi e ascolto il cuore, mi accorgo che questo sentimento non ha bisogno di palazzi dorati o monumenti grandiosi. Si nasconde nei luoghi che profumano di bontà, nei posti dove le persone si incontrano per costruire qualcosa di bello, nei posti in cui persone rischiano la vita per altre. L’amore non è solo un ‘idea, non è qualcosa di astratto. Si vede, si sente, si tocca. A volte è un sorriso, altre volte è il silenzio di chi resta accanto a qualcuno nel momento del bisogno. L’amore si manifesta nei luoghi in cui individui scelgono di prendersi cura degli altri, nei posto dove la pace e la bontà sono più forti dell’egoismo. E se guardo la mia città, Padova, mi rendo conto che è ricca di questi luoghi, alcuni antichi e maestosi, altri nascosti e semplici, ma tutti capaci di raccontare storie d’amore, di pace e di bontà. Uno dei posti che mi ha sempre colpito è la Basilica di Sant’Antonio. Ci sono stato più volte con la mia famiglia, e ogni volta mi sento piccolo di fronte a qualcosa di così maestoso. Ricordo una volta in cui ho visto una signora anziana piangere davanti alla tomba di Sant’Antonio. Aveva in mano una lettera e la stava appoggiando sulla tomba, come se stesse affidando un segreto, una speranza, un dolore. Quel gesto mi ha fatto pensare a quanto l’amore possa essere anche sofferenza, ma na sofferenza che, nel momento in cui viene supportata dalla fede, diventa preghiera, fiducia e forza. Un altro luogo che mi riconduce all’amore è la Cappella degli Scrovegni. Qui Giotto ha dipinto la storia della salvezza con colori vivi, con sguardi pieni di emozione, con gesti di tenerezza e dolore. Se Guardi il bacio di Giuda, senti il tradimento. Se guardi la Madonna che stringe Gesù morto, senti il peso della sofferenza. Ma se alzi gli occhi e vedi il cielo azzurro dipinto sulla volta, punteggiato di stelle dorate, senti il sollievo ed il conforto. Io penso che Giotto, con quelle “semplici pennellate”, volesse dirci: “Anche quando tutto sembra buio, l’amore non scompare”. Guardando quei dipinti capisco che l’amore non è solo felicità, ma anche sacrificio, perdono e speranza. E poi c’è Prato della Valle, la piazza più grande della città e una delle più grandi d’Europa. Il “prato senza erba” come viene ricordato oggi, è un posto dove le persone si incontrano, passeggiano, giocano, … Ma penso che questa piazza abbia vissuto nel passato tantissime storie, grazie alle quali potrebbe scrivere un lunghissimo diario personale, pieno di fatti e vicende interessanti da raccontare. Ci vado spesso con la mia famiglia, e ogni volta che vedo le famiglie passeggiare, le persone che ridono, i bambini che corrono, mi rendo conto che l’amore è anche questo: stare insieme, condividere il tempo, essere felici per le cose semplici. L’amore, però, non è solo nei luoghi storici, ma anche nei posti dove, ogni giorno, qualcuno sceglie di fare il bene. Uno di questi è l’Ospedale di Padova. Qui ci sono medici ed infermieri che si prendono cura dei malati, che ogni giorno lottano per la vita. Se penso ad un bambino malato che ha paura e ad un dottore che gli sorride per rassicurarlo, vedo l’amore. Se penso ad un genitore che resta accanto al letto del figlio, senza mai lasciarlo solo, vedo l’amore. Sebbene si tratti di un posto di sofferenza, tuttavia è anche un luogo pieno d’amore, perché chi lavora lì dona sé stesso per il bene degli altri. Un altro luogo importante sono le mense per i poveri, come quella della Caritas. Qui, ogni giorno, ci sono persone che offrono cibo a chi non ha niente e, insieme al pasto caldo, offrono ascolto e compagnia. Per me, questa è una delle forme più grandi d’amore: aiutare chi è in difficoltà, senza chiedere nulla in cambio, solo per il piacere di vedere le persone felici. Tra le “esperienze di vita” che mi sono rimaste impresse, ce n’è una che avrei piacere di ricordare: in un normale giorno di inizio estate, io e il mio migliore amico giocavamo a calcio al campetto della parrocchia del mio quartiere, quando ci accorgemmo di un ragazzo di circa 20/25 anni, interamente vestito di nero. Allora io decisi di rivolgergli un semplice “Ciao, come stai?”. Il ragazzo non esitò a togliersi il cappuccio e rispose: “Ciao, io stavo molto male prima delle tue parole. Il tuo semplice Ciao mi ha svoltato la giornata.” Il mio amico mi chiese se lo conoscessi, ma io gli risposi di no e che lo volevo rendere solo felice. Un’altra esperienza che mi ha insegnato il valore dell’amore è stata quando ho aiutato un mio compagno di classe. Non era molto bravo in italiano e l’ho aiutato a studiare, spiegandogli gli esercizi, prima del tema in classe. Dopo il compito mi ha detto: “Grazie Fra’, senza di te avrei mollato”. In quel momento ho capito che anche l’amicizia è una forma d’amore: non serve fare grandi cose, basta esserci quando qualcuno ha bisogno. Insomma, io vedo l’amore anche nelle scuole, nei parchi, nelle case di riposo. Lo vedo nella maestra che aiuta un bambino in difficoltà, nel nonno che racconta il suo passato ai suoi nipoti, nei ragazzi che giocano insieme senza escludere nessuno. L’amore non è solo nei grandi gesti, ma anche nelle cose semplici, in un sorriso, in una parola gentile, in una mano tesa a chi cade, per aiutarlo a rialzarsi. Se potessi creare un luogo d’amore nella mia città, vorrei costruire la Casa del Sorriso. Sarebbe un posto per chi si sente solo e un luogo dove i bambini senza una famiglia possano giocare e studiare, dove gli anziani possano raccontare le loro storie, dove chiunque possa trovare qualcuno disposto ad ascoltare. Nel mio centro ci sarebbero tanti libri, per chi ama leggere, un campo da calcio, basket e pallavolo per chi vuole sfogarsi e socializzare con lo sport, e una grande sala piena di musica e colori. Ma soprattutto vorrei che fosse un posto nessuno si senta escluso, dove tutti si sentano accolti. “L’amore è da Dio” e io credo che sia vero. Ho capito che l’amore non è solo nei grandi gesti, ma nelle cose semplici: nel sorriso di una persona che si sente accolta, in una parola di conforto, nell’aiutare qualcuno senza aspettarsi nulla in cambio. Ognuno di noi può essere un piccolo pezzo di questo grande amore. Non serve essere santi o eroi, basta aprire il cuore e fare la differenza, anche con un semplice gesto. Perché alla fine quello che davvero resta di noi non sono i soldi o il successo, ma l’amore che abbiamo donato.


II classificato - Nicolò BOLOGNESIClasse II Istruz. Fam. secondaria di I gr. “Mariachiara” di S. Ilario d’Enza (RE)

Sussurri d’Emilia e sogni da creare

Nel cuore d’Emilia, in terra d’incanto / dove il fiume Enza scorre lento e santo, / un monumento dei Giusti si erge fiero, / custode di valori eterni, sincero.

Accanto al fiume, un percorso si svela, / tra alberi danzanti e l’acqua che cela / riflessi di storie e sogni lontani, / un abbraccio d’eterno tra cuore e mani.

Nel parco San Rocco, la natura respira, / un quieto rifugio che mai si ritira. / Tra il canto del vento e il sussurro del sole, / ogni passo si intreccia di nuove parole.

Un teatro si illumina, viva è la scena, / arte che vibra, magica e serena.

La biblioteca, un mare di sapere, / un luogo dove l’anima può sempre giacere.

La chiesa, con la sua pace immortale, / invita i cuori ad un richiamo vitale. / E lì un cartellone ricorda il passato, / la prima, la seconda guerra, il prezzo pagato.

Ma oltre la memoria e i segni del dolore, / sogna un futuro vestito d’amore.

Vorrei donare al mondo un angolo speciale, / un laghetto artificiale, tranquillo e ideale.

Con paperelle che danzano in cerchi di luce, / e un campo fiorito che mai si traduce.

Rose e tulipani intrecciano colori, / una terra di pace, un regno di amori.

Un mini zoo si anima, di pura meraviglia, / gli animali sorridono con grazia e scintilla.

Vorrei anche un vialetto immerso nel verde, / fra poche case dove il silenzio si perde.

Un giardino botanico che fiorisce con grazia sarebbe l’ideale, / un viaggio tra piante di antiche fragranze.

E un grande albero, robusto e maestoso, / un custode di frasi, un dono prezioso.

Sul tronco vorrei scolpire parole, le voci di storici e ardenti emozioni. / Un monumento vivente che narra speranza / a chi purtroppo manca.

Così tra luoghi amati e quelli da creare, / si intrecciano vite, memorie e mare. / Un angolo d’Emilia, eterno e sincero, / un sogno che fiorisce nel cuore più vero.


Scuole Secondarie di Secondo Grado

I classificato – Fabiano BARBIEROClasse II DC Ist. Istruzione Superiore “C. Marchesi” di Padova

L'amore è da Dio scrive San Giovanni. Mappa nella Tua città i luoghi d'amore, di pace e bontà di ieri e di oggi immaginando quelli che potrai costruire anche Tu domani.    -    Cara Nonna, uno dei momenti più difficili della mia giovane vita fu il giorno in cui percorsi il lungo corridoio che portava alla tua stanza. Adagiata su un letto, immobile, stavi morendo. Dalla finestra dell’ospedale della mia città, Padova, scorgevo la Clinica dove ero nato. Ricordo che pensai: “Il ciclo della vita si sta compiendo”. Nascita e morte. Tu dicevi sempre: “La nascita e la morte appartengono a Dio, l'amore è da Dio”. Il sentimento che provai in quegli istanti mi fece comprendere che valori tu volessi trasmettermi: tra la nascita e la morte, c’è l'esistenza che ognuno può scegliere come vivere, che si può riempire di amore o di sentimenti sterili: da quei momenti seppi cosa costruire in futuro. Giorno dopo giorno, mi sento in grado di compiere un viaggio dentro di me, un viaggio di crescita. Tu, tenace e resiliente, avevi combattuto a lungo contro il Male ma, a chi ti amava, mostravi solo un sorriso e mai la tua Croce. Tu, Nonna cara, avevi sicuramente riempito di bontà questo mondo, sino all'ultimo respiro avevi colmato di amore quella stanza...Mi chiesi come facesse a resistere chi lavora di giorno e di notte a stretto contatto con il dolore, dentro a quel luogo, come facesse quel Dottore a riuscire a sussurrarci: “Mancano poche ore”; mi domandai se fosse un angelo quell’infermiera che sulla porta della stanza era stata senza parlare per qualche.minuto, a guardare con serenità quel corpo immobile; come, in un mondo pieno di egoismo, ci fosse ancora qualcuno che, senza conoscerti, ti metteva una mano sulla spalla e ti sussurrava parole buone mentre annegavi nel dolore. Ecco, l’Ospedale Civile di Padova è il primo luogo di bontà e di solidarietà che mi viene in mente: vi lavorano persone al servizio degli altri, con un’altissima capacità di comprensione e partecipazione alla sofferenza del prossimo. Un luogo che raduna chi ha voluto davvero bene, coloro che hanno amato e sono stati amati. In fondo, la vita ha senso solo se riesci a lasciare una traccia del tuo passaggio. Dove riposi tu, ora, è un luogo di pace. Mi fa un gran bene venirti a trovare in questa tua silenziosa Dimora Eterna, perché sono convinto che mi vedi, mi ascolti e mi proteggi, perché proprio qui mi arriva nitido il grido dei ricordi. Davanti alla tua tomba mi frullano per il capo gli ideali di Ugo Foscolo: rifletto sull'importanza del ricordo come consolazione ed esempio di vita; adesso so che un luogo può riportare in superfice atti e parole sino ad ora relegati in un angolo della mente facendoli divenire norme comportamentali da seguire con convinzione. Ti sono riconoscente in quanto mi hai fatto conoscere luoghi di amore verso gli altri nella nostra Padova. Tu che frequentavi la Parrocchia per dare una mano, perché, dicevi, c'è sempre qualcuno di più bisognoso da aiutare. E allora riempivi grossi sacchi e con la tua bicicletta li portavi per far felice il prossimo in difficoltà. Tu mi portavi dalle Sorelle Clarisse del Monastero di San Bonaventura, nei pressi di Prato della Valle: eri sicura che vi avrei respirato la pace dovuta alla vicinanza di Dio. E io, che pur non vedevo queste Sorelle, ascoltavo, proveniente da una grata, la loro voce calma e rassicurante che invitava al raccoglimento, a ricordarci non solo di noi ma del prossimo, pregando. Uscito da quell’atrio, mi sentivo confortato, circondato da un'atmosfera di pace. Sai, nonna, che poco dopo la tua scomparsa, il mondo ha passato anni orribili dovuti alla diffusione di un virus terribile? Di fronte a tanta desolazione e isolamento, mi era di sollievo pregare e non solo, in maniera egoistica, per me. Quanto ti piaceva quando ti telefonavo e ti proponevo: “Dai, nonna, preparati che facciamo un giretto!” La nostra meta poteva essere il centro della città. Ogni luogo famoso per le gesta di personaggi che, con abnegazione, lottarono per liberare l’Italia dalla tirannide nazifascista fornendoci un'immensa testimonianza di pace, di coraggio, di amore verso la Patria, era l'occasione per spiegarmi dei terribili momenti da te vissuti durante i bombardamenti degli Angloamericani sulla città per colpire lo scalo ferroviario; dai tuoi racconti ho capito che la guerra non ha ragion d'essere, appartiene a quegli uomini che hanno sempre aspirato al potere (e ai deboli che supinamente obbediscono loro), per raggiungere il quale sterminano gente indifesa, commettono orrori indicibili. Grazie, Nonna, che me ne parlasti: lotterò sempre, nel mio piccolo, per un mondo migliore. Limitatamente alle mie possibilità, in futuro potrò fare in modo che ogni luogo che frequento e che frequenterò, diventi un luogo di Pace, Bontà e Amore verso il Prossimo: mi hai insegnato, Nonna carissima, che per vivere bene bastano gentilezza, umanità e solidarietà; quando avrò a che fare con le difficoltà dell'età adulta, mi sono prefisso di seguire l’esempio di persone anche semplici, come lo eri tu, ma di elevatezza morale. E penso che per quanto io sia libero, forte, più'colto di te, con tutte le convinzioni al posto giusto, con tutte le possibilità, non avrò mai nemmeno la metà del coraggio e della dignità che hai avuto tu. E quando non saprò venire fuori da dolori e avversità, mi recherò nella Basilica di Sant'Antonio che adoravi, mi siederò lontano da tutti su un banco della Cappella della Madonna Mora e, rivolto alla Vergine rappresentata nella famosa scultura, in meditazione e preghiera, sono sicuro che mi sentirò meglio nei confronti miei e degli altri, un pacifico guerriero capace di risolvere qualsiasi situazione difficile.    Con affetto. Fabiano


II classificato - Giovanna Laura SPAZIANIIstituto di Istruzione Sup. “F. Balsano” di Roggiano Gravina (CS)

"L'amore è da Dio", scrive San Giovanni. Ed è vero: l'amore è ciò che lega l'uomo alla sua origine divina e Io spinge a vivere non solo per sé stesso, ma per gli altri. Questo amore non è per niente astratto, è concreto, molto concreto. Si fa strada tra le strade delle nostre città, nella memoria dei luoghi, nel gesti quotidiani e semplici, nel presente e nel sogno di un futuro migliore. Luoghi di pace e di bontà di ieri, ancora vivi oggi, e spazi che possono trasformarsi in focolari di speranza e amore domani. Le città, con le loro piazze, le loro chiese, i loro angoli nascosti, sono libri di storie silenziose dove l'amore scrive le sue pagine migliori. Per scovarlo, però, bisogna saper osservare : occhi aperti e cuore attento. Se ripenso alla mia città e alla sua storia, trovo frammenti di amore seminati nel tempo. La vecchia chiesa ai piedi della piazza, la chiesa di San Pietro, che da secoli si erge con la sua pietra silenziosa, racconta un amore resistente e comunitario. In quei banchi di legno consumati dalla preghiera, famiglie intere hanno trovato conforto e amore. Persone sole hanno riscoperto la speranza, e piccoli atti di perdono hanno vinto contro grandi conflitti. E proprio dietro questa chiesa c'è il vecchio catechismo, un luogo caro ai bambini di ieri, oggi diventati nonni, e anche a quelli di oggi. Ciò che ricordo dei miei anni al catechismo è che l'amore si traduceva in corse sui prati, nelle mani impolverate di merende condivise, nel suono di un pallone su un campo. Non erano luoghi lussuosi, ma erano colmi di ciò che conta: affetto, semplicità e amicizia autentica. Viviamo tempi molto frenetici, siamo distratti da schermi e dal rumore della modernità. Tuttavia, anche oggi l'amore non ha smesso di abitare però la città, anche se spesso passa inosservato. L'amore è nelle mani di tutti i figli , di tutti i nipoti, come mia madre, che ogni giorno, ogni mattina, si prendono cura dei nonni, dei genitori, come un tempo loro fecero con essi. È nella scuola di periferia, dove insegnanti coraggiosi danno una seconda possibilità a chi si sente ormai perso. È nelle associazioni del nostro paese, come la Fadia, che danno la possibilità ai diversamente abili di essere ascoltati e amati, proprio come tutti meritiamo, e dimostrano loro ogni giorno che non hanno niente di meno rispetto a noi altri, che siamo tutti uguali. E poi ci sono i dettagli più piccoli: il fruttivendolo che regala un sorriso e una mela in più, i paesani di casa che durante le feste, portano le crespelle agli anziani signori che ormai non sanno più come farle, i natali condivisi con parenti e amici che ti stanno a fianco tutto l’anno. Questi sono segni di amore urbano, che ci ricordano quanto un gesto quotidiano possa diventare un seme di umanità. L'amore di Dio ci chiede di agire, non possiamo limitarci a contemplarlo o riconoscerlo: dobbiamo trasformarlo in luoghi nuovi, che resistano al tempo e all'indifferenza. Forse domani ci sarà un parco pensato per l'inclusione, dove i bambini con disabilità potranno giocare senza barriere, affiancati dai loro amici, ci sarà una piazza dove le persone sì incontreranno davvero, senza la fretta della quotidianità, immagino orti urbani, dove chiunque, dai bambini agli anziani, potrà coltivare la terra insieme, imparando che la cura della natura è anche cura dell'altro. Sogno scuole aperte di sera, dove corsi gratuiti aiutino chi è caduto a rialzarsi: il giovane che ha abbandonato gli studi, la mamma sola che vuole imparare un mestiere, il migrante che cerca un posto in cui essere accolto. Questi luoghi non hanno bisogno di grandi investimenti: hanno bisogno di amore, tempo e volontà, hanno bisogno di noi, soprattutto di noi giovani. La mappa che ci chiede di tracciare San Giovanni è fatta di luoghi visibili e invisibili, fisici e immateriali, di ieri, di oggi e di domani. Ma ciò che li rende davvero luoghi d'amore è la nostra presenza: siamo noi a dare a questi spazi un'anima, siamo noi a trasformarli in luoghi di pace, speranza e umanità. L'amore è da Dio, ma il modo in cui lo realizziamo è nelle nostre mani. Guardiamo la nostra città con nuovi occhi, scopriamo la bellezza nascosta nei luoghi semplici, immaginiamo il futuro con creatività e impegno, cambiamo la nostra città, per far sì che i nostri futuri figli non debbano più andare via da essa per garantirsi un futuro migliore, ma bensì dovranno pensare che non esisterà posto migliore di quello in cui vivono. Perché questo è l'amore: lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. E possiamo iniziare oggi, con piccoli passi, tracciando la nostra mappa del cuore.


Premiati Sezione Disegno

Scuole Primarie

Chris ZANOVELLOClasse IV A Scuola primaria “Bianchi Buggiani” di Monselice (PD)

Scuole Secondarie di Primo Grado

Non assegnato

Scuole Secondarie di Secondo Grado

Amir BERRADAClasse IDC Liceo “C. Marchesi” di Padova

Premiati Sezione Multimediale

VINCITORE

Liceo Scientifico e Linguistico Statale “A. Vallone” di Galatina (LE)

clicca su VINCITORE per vedere il video

 MENZIONE

Liceo “C. Marchesi” di Padova

Autrici: Beatrice BARATTOLucia CANALEGiulia BERARDINUCCIAlice CAZZOLI

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