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Risuscitazione della giovane Eurilia

Risuscitazione della giovane Eurilia FOTO STUDIO GHIRALDINI GIULIANO - PER GENTILE CONCESSIONE DELLA VENERANDA ARCA

Risuscitazione della giovane EuriliaOpera n. 17 eseguita ad olio su tela da Domenico Campagnola nell'anno 1533.

Descrizione: La tela fu commissionata da una nobile famiglia della quale è riprodotto il blasone in basso a sinistra e presenta personaggi riccamente vestiti in abiti rinascimentali. Proprio vicino al visitatore si trova il corpo annegato della giovane tratta fuori dalla pozza da un vigoroso personaggio. Su di lei alcune donne disperate tra le quali la madre, che invoca l’intercessione del Santo, il quale appare benedicente brandendo un giglio su un trono di nubi attorniato dagli angeli. Alla scena partecipa anche un cavaliere in armatura che porta nella mano una bandiera colorata, di difficile attribuzione, mentre dietro un personaggio aristocratico dal cappello piumato guarda dritto al visitatore, forse autoritratto del pittore o ritratto del committente. 

Agiografia: Per questa scena è difficile individuare in modo univoco tra le Legende la narrazione di uno specifico evento miracoloso. Di seguito si propone un brano interpretativo dall’Assidua (39, 1-5):

Nel contado di Padova una bimba, chiamata Eurilia, aveva seguito secondo il solito la madre recatasi alla casa di una vicina in cerca di fuoco. Nel ritorno, la donna trovò morta la figlia, galleggiante supina nell’acqua fangosa di un fosso. Essa vi si precipitò gemendo e trasse dall’acqua la bimba annegata e, mentre molti accorrevano al triste spettacolo, la collocò sulla riva del fossato. Un uomo lì presente, avendo constatato che la piccola era ormai irrigidita e fredda, voltatala a testa all’ingiù, ne appoggiò i piedi in alto sopra un desco. Ma neppure così Eurilia emise voce o diede segno di vita; poiché, tenendo serrate le mascelle e chiuse le labbra come una morta, ogni speranza di salvezza era venuta meno. La madre, accorata, fece voto al Signore e al servo di lui, il beato Antonio, promettendo di portare alla sua tomba un’immagine di cera, se si degnava di ritornarle viva la figlia. Appena emesso il voto, subito, alla vista di tutti, la bimba mosse le labbra; e uno avendole infilato in bocca il dito, rigettò le acque ingurgitate; così, per i meriti del Santo, ripreso il colore vitale, tornò viva.