Olanda: Maastricht

St. Anthony's Guild. 

 Nel mese di luglio2011 haavuto luogo la seconda missione internazionale nella storia dell’Arciconfraternita del Santo (la prima si svolse nel 2004 versola Confraternitadella Santa Croce di Bastia in Corsica). Meta del viaggio è stata l’Olanda nella città di Maastricht, su invito della locale confraternita antoniana, che era precedentemente scesa a Padova in occasione della Processione del 13 giugno 2008.

Oggi Maastricht è una bella città moderna, centro del design e della tecnologia, già scelta per la firma nel 1992 del famoso trattato che ha sancito la creazione dell’Europa Unita e a sua volta la nascita dell’euro. La città, situata in posizione strategica sul fiume Mosa ha conservato la propria cultura cattolica, che la differenzia in modo sostanziale dall’Olanda settentrionale, che aderì invece alla Riforma protestante.

La delegazione patavina guidata dal Cappellano il Rev. P. Alessandro Ratti, OFM Conv. era composta dal Priore Di Ascenzo, dalla Responsabile per le Opere Assistenziali Femminili Carla Bianchi Di Ascenzo, dalle Consigliere Antonietta Sambin de Norçen, Maria Pia Olivieri Di Blasi, Michela Bortoli Carollo e Maria Valeria Morani, dal Confratello Davide Carollo e dalla Consorella Carla Vernier.

L’occasione dell’invito sono stati i grandi festeggiamenti settennali, denominati De Heiligdomsvaart, in onore del patrono cittadino: il Vescovo San Servazio, la cui festa liturgica ricorre il 13 maggio.

S. Servazio, originario dell’Armenia, visse nel IV secolo d.c. e partecipò attivamente ai concili di Sardica e di Ravenna. A lui si deve l’evangelizzazione di tutta la regione del limburgo posta a cavallo tra gli attuali stati d’Olanda e Belgio, regione della quale venne nominato Vescovo con il titolo di Tongres e Maastricht, antica diocesi dalla doppia sede dalla quale sono poi gemmate tutte le diocesi regionali tra le quali quelle di Liegi e Maastricht.

Le venerabili spoglie mortali del Santo sono conservate e venerate fin dal 1160 nella cattedrale cittadina in un possente e prezioso reliquiario di rame dorato, finemente cesellato con smalti, filigrane e pietre preziose (denominato Noodkist), che ogni sette anni viene portato processionalmente per la città insieme a tutte le altre reliquie più importanti della Diocesi.

La tradizione vuole che S. Servazio sia giunto a Roma, dove in un sogno rivelatore avrebbe ottenuto da S. Pietro una simbolica chiave d’argento, a simbolizzazione della potestà di perdonare o punire i peccatori ed “aprire le porte del Paradiso”, come narra il più famoso poeta cittadino del 1100 Henric van Veldeken.

Una graziosa riproduzione di quella chiave è stata gentilmente consegnata, in segno di amicizia, a ciascuno dei membri della delegazione patavina dal Parroco della Cattedrale di San Servazio, che ci ha accolti durante la visita turistica della città.

La locale confraternita antoniana ha sede nella parrocchia dedicata al Santo di Padova nell’immediato circondario del centro storico in località Scharn, la cui chiesa parrocchiale fu edificata nei primi decenni del ‘900 con materiali inviati dall’Italia, per interessamento dell’allora Capo del Governo.

La confraternita o Guild è esclusivamente maschile (sebbene le consorti siano particolarmente presenti nella vita sodale) perché il compito principale è portare a spalla nelle processioni la pesante statua di sant’Antonio, che da quest’anno è tornata ad essere quella settecentesca, ora restaurata.

L’abito della confraternita, analogo per foggia a quello delle numerose altre confraternite cittadine, ha un colore che sta tra l’arancione ed il marrone e si compone di pantaloni larghi a gonna e di una lunga ed elegante casacca sovrastante.

La missione si è aperta con una S. Messa concelebrata in latino dal locale Parroco ed assistente della confraternita P. Hans e da P. Alessandro, al termine della quale con una certa piacevole sorpresa per i parrocchiani è stato benedetto e distribuito il Pane di Sant’Antonio (portato dall’Italia) ed è stata data la possibilità del Bacio della Reliquia.

L’indomani è stato piuttosto impegnativo per la partecipazione in mattina nel Duomo al Solenne Pontificale concelebrato da tutti gli Arcivescovi e Vescovi della regione ecclesiastica e quindi per la partecipazione alla grande processione cittadina del pomeriggio (non priva di elementi anche folkloristici), che si è lungamente snodata per le antiche vie cittadine di impianto ancora medioevale.

A far ali alla processione, alla quale hanno partecipato tutte le numerose Guild di Maastricht con elegantissimi e coloratissimi abiti, una folla numerosa a tratti assiepata alle transenne, che non ha tardato di accogliere le Reliquie di S. Antonio con scroscianti applausi in più punti del percorso.

Per noi italiani singolare è stata la compostezza delle diverse confraternite in processione e l’organizzazione di tutti i festeggiamenti che hanno coinvolto l’intera città, anche su un piano di richiamo turistico, organizzazione condotta con una ricerca della perfezione formale assoluta. La missione è stata un momento di grazia per aver rafforzato legami di fraternità con i confratelli olandesi, che già hanno annunciato la loro partecipazione alla processione del 13 giugno del 2014, che cadrà di venerdì.

L’incontro è stato un ritrovarsi caratterizzato da immediata confidenza e voglia di professare pubblicamente la stessa fede con sentimenti di amicizia e stima reciproci. Certamente a Maastricht abbiamo visto una Chiesa Cattolica “di confine” dove continuano a tramandarsi le tradizioni pluri-millenarie, che talvolta tuttavia sembrare essere solo delle perfette rappresentazioni private oramai dei loro fondamentali e più profondi significati di Fede e viva Devozione.

Ci auguriamo che la presenza del Santo di Padova, abbia unitola Suaimportante intercessione a quella di S. Servazio e degli altri antichi Santi Vescovi della Diocesi, affinchèla Chiesalocale possa continuare ad annunciare il Vangelo ad una società sempre più profondamente laicizzata.


 

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