Misteri dolorosi meditati con sant'Antonio 2

Si propone uno schema per la meditazione dei misteri dolorosi del Santo Rosario con sant'Antonio di Padova, redatto dal Rev. P. Alessandro Ratti, OFM Conv. - Cappellano dell'Arciconfraternita del Santo. 

1. L'agonia di Gesù che suda sangue pregando nell'orto degli ulivi

Gesù dice per bocca di Isaia: «Ho faticato a vuoto, per nulla e invano ho consumato le mie forze» (Is 49,4). Nella creazione il Signore non ha faticato, perché «ha fatto tutte le cose che ha voluto» (Sal 134,6); ma per redimerci, nella nuova creazione, faticò tanto che «il suo sudore fu di gocce di sangue che scorrevano in terra» (Lc 22,44). Se provò così grande sofferenza nella preghiera, quanta - credi - dovette provarne nella crocifissione? Il Signore quindi faticò e così ci strappò dalle mani del diavolo. Invece noi, peccando mortalmente, ricadiamo nelle mani del diavolo e per quanto sta in noi rendiamo vana la fatica del Signore. (IV d.Pasc.§5) 

2. La flagellazione di Gesù alla colonna

Gesù fu paziente sotto i flagelli, gli schiaffi, gli sputi; disse infatti per bocca di Isaia: “Ho reso la mia faccia come dura come pietra” (Is 50,7). La pietra, se viene percossa, non reagisce né si lamenta contro chi la percuote. Così Cristo: “Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta (1Pt 2,23). Fu poi “obbediente fino alla morte, e alla morte di croce” (Fil 2,8)…  Presumete di poter salire per altra via al riposo della luce, alla gloria della beatitudine celeste, invece che per la scala dell’umiltà, della povertà e della passione del Signore? Convincetevi che non è possibile! Ecco la parola del Signore: “Chi vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). 

3. L'incoronazione di spine

Scrive Giovanni nell’Apocalisse: «Vidi, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava aveva un arco: e gli fu data una corona e uscì vincitore per vincere ancora». A Cristo, Dio e uomo, fu data alla nascita una corona che è la sua umanità, con la quale lo incoronò la Madre sua nel giorno del suo sposalizio (cf. Ct 3,11). E ancora gli fu data una corona di spine dalla sua matrigna, la sinagoga. «E uscì vittorioso per vincere ancora». Come dice S. Giovanni, Gesù «uscì verso quello che era chiamato luogo del Calvario, portando la sua croce» (Gv 19,17): vittorioso sul mondo per vincere anche sul diavolo. 

4. Gesù è caricato della Croce

Il giogo è così chiamato perché aggioga, congiunge due cose. O figlio, porta dunque il giogo dell'obbedienza insieme con Cristo, figlio di Dio. Gesù Cristo come giovane vitello costretto sotto il giogo dell'obbedienza, trascinò da solo il carico di tutti i nostri peccati. Dice infatti Isaia: «Il Signore caricò su di lui le iniquità di tutti noi» (Is 53,6). E i carnefici, come contadini con la frusta, lo pungolavano perché andasse più in fretta. Ecco come il nostro giovane vitello, tutto solo, porta un carico che né angeli né uomini sarebbero stati in grado di portare, e non c'è nessuno che comprenda e mediti nel cuore (cf. Ger 12,11). Fratello, ti scongiuro, corri e unisciti a Gesù sotto quel giogo, portalo insieme con Gesù, sollevalo insieme a lui. 

5. La crocifissione e la morte di Gesù

«Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme con Cristo nella morte», (Rm 6,4) cioè nella mortificazione dei nostri vizi. Come Cristo, subendo il supplizio della croce, ebbe le membra straziate e inchiodate, riposò nel sepolcro e fu sottratto agli sguardi umani, così anche noi, sopportando la croce della penitenza, dobbiamo avere le membra inchiodate per mezzo dell’astinenza e moderazione, per non ritornare ai peccati passati, che dobbiamo invece seppellire in modo tale da non tenere più in noi né la loro immagine né il loro ricordo. Parimenti dobbiamo offrire al prossimo il nostro amore: «come Cristo fu risuscitato dai morti». (VI d. Pent. 6)

LITANIE LAURETANE 

Signore, pietà      Signore, pietà
Cristo, pietà         Cristo, pietà
Signore, pietà.     Signore, pietà

Cristo, ascoltaci.     Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.  Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio,
Spirito Santo, che sei Dio,
Santa Trinità, unico Dio,

- Santa Maria,       prega per noi.
Santa Madre di Dio,
Santa Vergine delle vergini,
Madre di Cristo,
Madre della Chiesa,
Madre della divina grazia,
Madre purissima,
Madre castissima,
Madre sempre vergine,
Madre immacolata,
Madre degna d'amore,
Madre ammirabile,
Madre del buon consiglio,
Madre del Creatore,
Madre del Salvatore,
Madre di misericordia,
Vergine prudentissima,
Vergine degna di onore,
Vergine degna di lode,
Vergine potente,
Vergine clemente,
Vergine fedele,
Specchio della santità divina,

Sede della Sapienza,
Causa della nostra letizia,
Tempio dello Spirito Santo,
Tabernacolo dell'eterna gloria,
Dimora tutta consacrata a Dio,
Rosa mistica,
Torre di Davide,
Torre d'avorio,
Casa d'oro,
Arca dell'alleanza,
Porta del cielo,
Stella del mattino,
Salute degli infermi,
Rifugio dei peccatori,
Consolatrice degli afflitti,
Aiuto dei cristiani,
Regina degli Angeli,
Regina dei Patriarchi,
Regina dei Profeti,
Regina degli Apostoli,
Regina dei Martiri,
Regina dei veri cristiani,
Regina delle Vergini,
Regina di tutti i Santi,
Regina concepita senza peccato originale,
Regina assunta in cielo,
Regina del santo Rosario,
Regina della famiglia,

Regina dell’Ordine dei Minori
Regina della pace. 

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.

- Prega per noi, Santa Madre di Dio.
- E saremo degni delle promesse di Cristo 

Preghiera finale

Ti preghiamo o nostra Signora e nostra speranza. Tu che sei la stella del mare, brilla su di noi sbattuti dalle tempeste del mare di questo mondo e guidaci al porto. Nel momento del nostro passaggio difendici con la tua presenza consolatrice, affinché senza timore possiamo uscire dal carcere del corpo e meritiamo di salire lieti alla gioia senza fine. Ce lo conceda colui che hai portato nel tuo grembo benedetto e hai allattato: a lui sia è onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

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