Messaggero lug ago 2018

Olmi e la sua amicizia con il Santo, religiosi uccisi nel ’45 e il perdono dopo 73 anni, 700 anni fa il meraviglioso viaggio in Oriente di fra Odorico da Pordenone, interviste a Max Gazzè e Paolo Cevoli. Questi i principali temi del mensile «Messaggero di sant’Antonio» di luglio-agosto

«La bontà è sempre stata uno scandalo. Dà fastidio a quanti non la frequentano». Sono parole di Ermanno Olmi, maestro e amico del «Messaggero», a cui è dedicato il numero doppio di luglio e agosto del mensile francescano. Piero Lazzarin, per anni caporedattore, ricorda a pochi mesi dalla scomparsa il grande regista che era di casa al Santo (“Olmi, amico del Messaggero”). Olmi realizzò nel 1963 per la Rai il documentario 700 anni, su sant’Antonio e quel che girava attorno alla sua figura. Un’opera quasi sconosciuta ma in cui si notava già tutta la genialità e la vena poetica del gigante della cinepresa. Fulvio Scaparro ripercorre invece alcuni momenti della sua amicizia con Olmi, quelli più toccanti (“Maestro di umanità”).

Il dossier “Italia sottosopra” a firma di Alessandro Bettero si focalizza sulle bellezze del nostro Paese, da quelle note a quelle quasi dimenticate da riscoprire nei mesi estivi. Otto pagine di curiosità e capolavori, artistici o naturali che siano, che non ti aspetti, dalle Dolomiti al Mediterraneo.

In “L’ora della riconciliazione” Stefano Marchetti ci parla del cosiddetto “Triangolo della morte”, quella zona compresa tra le province di Bologna, Reggio Emilia e Modena, dove nel 1945, a guerra finita, vennero uccisi religiosi per mano di frange estremiste di partigiani comunisti. Lo zoom è dedicato a Rolando Rivi, giovane seminarista trucidato da Giuseppe Corghi. Per quell’omicidio la figlia di Corghi ha chiesto di recente perdono ai parenti di Rivi.

Giusto sette secoli fa, fra Odorico da Pordenone, oggi beato, partiva da Venezia destinazione Cina. A distanza di 700 anni rimane intatto il fascino della relazione di quel viaggio che, in controluce, parla anche della santità del francescano. Le memorie di fra Odorico furono dettate a un confratello nel convento del Santo a Padova, nel 1350, e divennero subito un “best seller”, ripreso in diverse varianti e che ispirò, tra gli altri, persino Cristoforo Colombo. Alberto Friso ci svela alcuni particolari dell’avventura di quel “Marco Polo col saio” nell’articolo “Il meraviglioso viaggio di Odorico da Pordenone”, con le tavole di Luca Salvagno, autore della trasposizione a fumetti della Relatio edita con il titolo di Le nuove e meravigliose cose straniere per i tipi di Emp.

Figlio di un teologo, Max Gazzè è un curioso di Dio e delle religioni. Lo intervista per il mensile antoniano Antonella Romano (“Diventare preghiera”). «Più che recitare preghiere – racconta l’artista – credo sia importante “essere” preghiera».

“In franchising con Dio” è il titolo dell’intervista di Nicoletta Masetto a Paolo Cevoli, noto comico-caratterista della scuderia dello Zelig. Nel suo ultimo spettacolo teatrale porta in scena la Bibbia, perché il Libro dei Libri ha ancora molto da raccontare anche con il registro dell’ironia. Parola del cabarettista.

Sabina Fadel è andata a Milano, a due passi dai Navigli, per raccontare in “Il sapore della fiducia” la storia di Portineria 14, bar-portineria che ha fatto della fiducia il suo punto di forza, proponendo ai suoi avventori, accanto a cappuccino e cornetto, un vero e proprio servizio di portineria, che ritira pacchi, riceve e consegna chiavi, raccoglie offerte di lavoro. Un esempio di locale unico, che è riuscito a ridare un’anima a un quartiere che si stava perdendo. 

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