4 ottobre 2020

Catechesi di domenica 4 Ottobre 2020. Disponibile anche video.

Al fondo della pagina potrà essere scaricato il sussidio catechetico in versione pdf.


Preghiamo il Salmo 131

Antifona:
Francesco, uomo cattolico e tutto apostolico,
fu inviato da Dio a predicare il Vangelo di pace.

Beato l’uomo che teme il Signore *
     e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, *
     la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Onore e ricchezza nella sua casa, *
     la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, *
     buono, misericordioso e giusto.

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, *
     amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno: *
     il giusto sarà sempre ricordato.

Non temerà annunzio di sventura, *
     saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme, *
     finché trionferà dei suoi nemici.

Egli dona largamente ai poveri, †
            la sua giustizia rimane per sempre, *
     la sua potenza s’innalza nella gloria.

L’empio vede e si adira, †
            digrigna i denti e si consuma. *
     Ma il desiderio degli empi fallisce.

Gloria al Padre e al Figlio…

Antifona:
Francesco, uomo cattolico e tutto apostolico,
fu inviato da Dio a predicare il Vangelo di pace.

 

Dal Vangelo secondo Marco (9,15-29) - «Credo, aiuta la mia incredulità»

[In quel tempo] 15tutta la folla, al vedere Gesù, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li interrogò: “Di che cosa discutete con loro?”. 17E dalla folla uno gli rispose: “Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. 18Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti”. 19Egli allora disse loro: “O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me”. 20E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21Gesù interrogò il padre: “Da quanto tempo gli accade questo?”. Ed egli rispose: “Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci”. 23Gesù gli disse: “Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede”. 24Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: “Credo; aiuta la mia incredulità!”. 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: “Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più”. 26Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: “È morto”. 27Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.

28Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: “Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?”. 29Ed egli disse loro: “Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”.

 

Dagli Scritti di San Francesco - Ammonizioni

XVIII. LA COMPASSIONE PER IL PROSSIMO - 1Beato l’uomo che offre un sostegno al suo prossimo per la sua fragilità, in quelle cose in cui vorrebbe essere sostenuto da lui, se si trovasse in un caso simile. 2Beato il servo che restituisce tutti i beni al Signore Iddio, perché chi riterrà qualche cosa per sé, nasconde dentro di sé il denaro del Signore suo Dio, e gli sarà tolto ciò che credeva di possedere.

XXIV. LA VERA DILEZIONE - Beato il servo che tanto è disposto ad amare il suo fratello quando è infermo, e perciò non può ricambiargli il servizio, quanto l’ama quando è sano, e può ricambiarglielo.


Dalla lettera del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, in vista della “ripresa” – 15/08/2020

Carissimi, ci prepariamo a vivere il tempo non certo facile della “ripartenza” che porterà con sé problematiche già vissute e l’accentuarsi di sofferenze legate alla crisi socioeconomica. La convivenza con Covid-19, purtroppo, è destinata a protrarsi nel tempo. Iniziamo, quindi, una vera attraversata del deserto che non sarà facile in cui le nostre comunità sono chiamate a riscoprire la virtù cristiana della speranza, guardandosi e dal facile sconforto e dall’ottimismo di maniera, consapevoli che Gesù risorto non abbandona coloro che si affidano a Lui. La speranza fiorisce dalla fede che non può essere vissuta attraverso i social ma “dal vivo”.

Dobbiamo guardarci dalle modalità che in tempo di emergenza ci hanno aiutato e si sono rivelate provvidenziali ma che non possono essere la normalità. La fede è vita, non “lezione a distanza”, vita che s’irradia “da cuore a cuore” con la testimonianza personale. Le eccezioni, quindi, devono rimanere tali. La vita del cristiano è così scelta di fede e carità che debbono essere concretamente riscontrabili nella vita di tutti i giorni. Rifuggiamo dalla nostalgia di un passato non più esistente e da visioni ideologiche che mortificano il senso stesso della fede e della carità, atteggiamenti che ci rinchiudono in un mondo virtuale, al fuori della storia.

Papa Francesco, in questo tempo di pandemia, ci ha parlato di “un altro tipo di contagio”, il contagio dell’amore che “si trasmette da cuore a cuore” e così lasciare agire “il soffio dello Spirito che apre orizzonti, risveglia la creatività e ci rinnova in fraternità... dinanzi all’enorme e improrogabile compito che ci aspetta... Questo è il tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo può offrirci” (Papa Francesco, Intervento per la rivista spagnola Vida Nueva, aprile 2020). […]

Come Chiesa guardiamo all’essenziale; solo così saremo segno di sicura speranza. L’essenziale è il Signore risorto che vive in Lei. Gesù è l’esempio della nuova umanità. Si tratta di assumere la logica di Betlemme, di Nazareth, del Calvario, del sepolcro vuoto, della Pentecoste. La lettera agli Ebrei riassume in pochi versetti quello che per la comunità cristiana è decisivo e segna ogni vera ripartenza: “...deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12, 1b-2).

Il punto di partenza non possono essere le strutture e i convegni ma il ritorno a Lui, al Signore Gesù, attraverso la conversione personale; il resto è pura conseguenza. Come duemila anni or sono, Gesù si fa nostro compagno di strada e, come ai discepoli di Emmaus, parla anche a noi, ci converte e si rende presente nello spezzare il pane eucaristico. In questo tempo di Covid-19, con le pesanti ricadute sociali ed economiche, dobbiamo far in modo che il principio di solidarietà (carità) diventi scelta concreta, visibile e quotidiana. Oggi il pensiero sociale della Chiesa è attualissimo: partire dall’uomo vuol dire partire dalle virtù morali, che non possono essere separate da quelle teologali. Il cristiano senza fede, speranza e carità, infatti, non può vivere le virtù umane e, neppure, “informare” la sua vita alle opere di misericordia spirituali e materiali. Per noi tutto inizia con Gesù, la vera forza, la vera novità e la vera ripartenza; senza di Lui, che è la Parola, tutto si riduce ad un frammentario inseguirsi di voci. […]

Tutti dobbiamo impegnarci affinché i malumori sociali non diventino ribellione; già prima di Covid-19, gli annuali Rapporti del Censis rappresentavano un Paese in cui i giovani ritenevano che non sarebbero stati in grado di mantenere o migliorare il tenore sociale dei loro genitori; l’immagine che ne risultava era quella di un Paese “arrabbiato” e “rancoroso”.

La pandemia, poi, ha fatto il resto mettendo in difficoltà oltre due milioni di famiglie che ora sono a rischio povertà, senza contare i tantissimi lavoratori non regolari e working poor in condizioni sempre più precarie e che il Censis chiama «acrobati della povertà»; sono uomini e donne che prima di Covid-19 guadagnavano lo stretto necessario per vivere e, ora, neanche più quello.

Pubblico, privato, imprese, associazioni e volontariato sono, quindi, chiamate a far rete, evitando polemiche pretestuose e garantendo quanti hanno minori tutele e risorse. Tutti dobbiamo contribuire a riscoprire e ricostruire il tessuto sociale.

Come cristiani e cittadini, domandiamo una politica meno litigiosa e più coesa nelle decisioni che riguardano il Paese, ossia tutti noi; una politica che parli meno attraverso i social e i facili slogan e più attraverso i fatti e il buon senso. Ripartiamo da gesti semplici, concreti, quotidiani. […]

 

ORAZIONE FINALE – Dai Sermoni di sant’Antonio di Padova - Preghiamo dunque, fratelli carissimi, e supplichiamo la misericordia di Gesù Cristo perché venga e si fermi in mezzo a noi, ci conceda la pace, ci liberi dai peccati, estirpi dal nostro cuore ogni dubbio e imprima nella nostra anima la fede nella sua passione e risurrezione, affinché con gli apostoli e con i fedeli della chiesa possiamo conseguire la vita eterna. Ce lo conceda colui che è bene-detto, degno di lode e glorioso per i secoli eterni. E ogni anima fedele risponda: Amen. Alleluia

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Catechesi di Domenica 4 Ottobre 2020