5 Dicembre 2021

Catechesi di domenica 5 dicembre 2021. Con video integrale.

Inno

Chiara una voce dal cielo
si diffonde nella notte:
fuggano i sogni e le angosce,
splende la luce di Cristo.

Si desti il cuore dal sonno,
non più turbato dal male;
un astro nuovo rifulge
fra le tenebre del mondo.

Ecco l’Agnello di Dio,
prezzo del nostro riscatto:
con fede viva imploriamo
il suo perdono e la pace.

Quando alla fine dei tempi
Cristo verrà nella gloria,
dal suo tremendo giudizio
ci liberi la sua grazia.

Sia lode a Cristo Signore,
al Padre e al Santo Spirito,
com’era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.
 



Salmo 129

Ant. - Verrà con potenza il Signore, / e sarà luce ai nostri occhi, alleluia.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
     e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
     lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;
     senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
     annuncia le tue imprese.

Il glorioso splendore della tua maestà
     e le tue meraviglie voglio meditare.
Parlino della tua terribile potenza:
     anch’io voglio raccontare la tua grandezza.

Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
     acclamino la tua giustizia.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
     lento all’ira e grande nell’amore.

Buono è il Signore verso tutti,
     la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
     e ti benedicano i tuoi fedeli.
dicano la gloria del tuo regno
     e parlino della tua potenza,

per far conoscere agli uomini le tue imprese
     e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
     il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
     e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
     e rialza chiunque è caduto.

Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
     e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu apri la tua mano
     e sazi il desiderio di ogni vivente.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
     e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
     a quanti lo invocano con sincerità.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
     ascolta il loro grido e li salva.
Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano.
     ma distrugge tutti i malvagi.

Canti la mia bocca la lode del Signore
     e benedica ogni vivente il suo santo nome,
            in eterno e per sempre. Gloria…

Ant. - Verrà con potenza il Signore, / e sarà luce ai nostri occhi, alleluia.

 


 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 1,4-6.8-11

Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.

Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

 


 

Papa Francesco, Angelus, 28 novembre 2021

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo della Liturgia di oggi, prima domenica di Avvento, cioè la prima domenica di preparazione al Natale, ci parla della venuta del Signore alla fine dei tempi. Gesù annuncia eventi desolanti e tribolazioni, ma proprio a questo punto ci invita a non avere paura. Perché? Perché andrà tutto bene? No, ma perché Egli verrà. Gesù tornerà, Gesù verrà, lo ha promesso. Dice così: «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (Lc 21,28). È bello ascoltare questa Parola di incoraggiamento: risollevarci e alzare il capo perché proprio nei momenti in cui tutto sembra finito il Signore viene a salvarci; attenderlo con gioia anche nel cuore delle tribolazioni, nelle crisi della vita e nei drammi della storia. Attendere il Signore. Ma come si fa ad alzare il capo, a non farci assorbire dalle difficoltà, dalle sofferenze, dalle sconfitte? Gesù ci indica la via con un richiamo forte: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano […]. Vegliate in ogni momento pregando» (vv. 34.36).

“Vegliate”, la vigilanza. Fermiamoci su questo aspetto importante della vita cristiana. Dalle parole di Cristo vediamo che la vigilanza è legata all’attenzione: state attenti, vigilate, non distraetevi, cioè restate svegli! Vigilare significa questo: non permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità. Fare attenzione perché si può essere “cristiani addormentati” – e noi sappiamo: ce ne sono tanti di cristiani addormentati, cristiani anestetizzati dalle mondanità spirituali – cristiani senza slancio spirituale, senza ardore nel pregare – pregano come dei pappagalli – senza entusiasmo per la missione, senza passione per il Vangelo. Cristiani che guardano sempre dentro, incapaci di guardare all’orizzonte. E questo porta a “sonnecchiare”: tirare avanti le cose per inerzia, a cadere nell’apatia, indifferenti a tutto tranne che a quello che ci fa comodo. E questa è una vita triste, andare avanti così… non c’è felicità lì.

Abbiamo bisogno di vigilare per non trascinare le giornate nell’abitudine, per non farci appesantire – dice Gesù – dagli affanni della vita (cfr v. 34). Gli affanni della vita ci appesantiscono. Oggi, dunque, è una buona occasione per chiederci: che cosa appesantisce il mio cuore? Che cosa appesantisce il mio spirito? Che cosa mi fa accomodare sulla poltrona della pigrizia? È triste vedere i cristiani “in poltrona”! Quali sono le mediocrità che mi paralizzano, i vizi, quali sono i vizi che mi schiacciano a terra e mi impediscono di alzare il capo? E riguardo ai pesi che gravano sulle spalle dei fratelli, sono attento o indifferente? Queste domande ci fanno bene, perché aiutano a custodire il cuore dall’accidia. Ma, padre, ci dica: cosa è l’accidia? È un grande nemico della vita spirituale, anche della vita cristiana. L’accidia è quella pigrizia che fa precipitare, scivolare nella tristezza, che toglie il gusto di vivere e la voglia di fare. È uno spirito negativo, è uno spirito cattivo che inchioda l’anima nel torpore, rubandole la gioia. Si incomincia con quella tristezza, si scivola, si scivola, e niente gioia. Il Libro dei Proverbi dice: «Custodisci il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita» (Pr 4,23). Custodire il cuore: questo significa vigilare, vegliare! Siate svegli, custodisci il tuo cuore.

E aggiungiamo un ingrediente essenziale: il segreto per essere vigilanti è la preghiera. Gesù infatti dice: «Vegliate in ogni momento pregando» (Lc 21,36). È la preghiera che tiene accesa la lampada del cuore. Specialmente quando sentiamo che l’entusiasmo si raffredda, la preghiera lo riaccende, perché ci riporta a Dio, al centro delle cose. La preghiera risveglia l’anima dal sonno e la focalizza su quello che conta, sul fine dell’esistenza. Anche nelle giornate più piene, non tralasciamo la preghiera. Adesso stavo vedendo, nel programma “A sua immagine”, una bella riflessione sulla preghiera: ci aiuterà, guardarla ci farà bene. Può esserci di aiuto la preghiera del cuore, ripetere spesso brevi invocazioni. In Avvento, abituarci a dire, ad esempio: “Vieni, Signore Gesù”. Soltanto questo, ma dirlo: “Vieni, Signore Gesù”. Questo tempo di preparazione al Natale è bello: pensiamo al presepio, pensiamo al Natale, e diciamo dal cuore: “Vieni, Signore Gesù, vieni”.  Ripetiamo questa preghiera lungo tutta la giornata, e l’animo resterà vigile! “Vieni, Signore Gesù”: è una preghiera che possiamo dire tre volte, tutti insieme. “Vieni, Signore Gesù”, “Vieni, Signore Gesù”, “Vieni, Signore Gesù”.

E ora preghiamo la Madonna: lei, che ha atteso il Signore con cuore vigilante, ci accompagni nel cammino dell’Avvento.

 


 

Fratelli carissimi, supplichiamo dunque Gesù Cristo
che nel primo avvento si coprì per noi di cilicio,
e che si contrassegnò con i segni della passione
per intercedere per noi, affinché ci svegli dal sonno,
ci faccia vegliare con lui, in modo da poter meritare
nel suo ultimo avvento
l’eredità dell’eterna salvezza.

Ce lo conceda lui stesso, che è benedetto nei secoli. Amen.
(S. Antonio di Padova)

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Pubblicato in 2021

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