Messaggero maggio 2023

Il lavoro, tra disagio, grandi dimissioni e voglia di cambiamento nel «Messaggero di sant’Antonio»

Il dossier sul pudore ai nostri giorni, in Cammino verso la GMG di Lisbona, l’intervista alla donna che a Trieste accoglie i migranti della “rotta balcanica”, il reportage sui Caminanti siciliani, l’arte con il Perugino e il “pittore della Madonnina”

È dedicata al lavoro la copertina del mese di maggio del «Messaggero di sant’Antonio» e in particolare al fenomeno delle «grandi dimissioni», che interessa l’Italia più di altri Paesi europei. Una manifestazione di forte disagio che colpisce da decenni il mondo del lavoro, che Giulia Cananzi approfondisce nelle pagine interne con un ampio servizio intitolato “La grande diserzione”.  Capire la natura di questi disagi è un buon inizio per voltare pagina.

Sul tema del lavoro, in particolare sul dialogo negli ambienti lavorativi come processo trasformativo di sé e del mondo circostante, anche la consueta rubrica Semi di guerra, semi di pace, firmata questo mese dal sociologo ed economista Mauro Magatti.

Una riflessione sulle modalità dell’agire di Dio, che chiama in causa anche umorismo e umiltà, è il fulcro centrale dell’editoriale “Scardinati dal Vangelo” del direttore fra Massimiliano Patassini: «Con le parabole Gesù sorprende. […] L’obiettivo del Signore non è sconvolgere qualcuno, ma rivelare il volto del Padre. Per fare questo, anzitutto dissoda il terreno, ribaltando un assunto comune per annunciare l’originale novità dell’agire di Dio».

Nell’epoca della «vetrinizzazione sociale», dei social pervasivi e del privato trasformato in pubblico, che fine ha fatto il pudore? Se lo chiede Sabina Fadel nel dossier “C’era una volta il pudore”, un viaggio attorno a una virtù preziosa, garanzia di libertà sia a livello personale che collettivo.

“Lisbona e Padova unite dalla GMG” è il titolo dell’articolo di Alberto Friso sulla proposta pastorale che i frati minori conventuali lanciano ai giovani che parteciperanno alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, dal 1° al 6 agosto prossimi: un cammino a piedi in compagnia di Maria, sui passi di Antonio.

Alessandro Bettero in “Quel Perugino che non ti aspetti” ci racconta la vita e la figura dell’artista toscano, incline al gusto fiammingo, amico di Pontefici, signori e mecenati, in occasione della mostra allestita a Perugia per i 500 anni dalla sua morte: «Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo», alla Galleria nazionale dell’Umbria, fino all’11 giugno.

Dedicato invece a Roberto Ferruzzi, meglio noto come “Il pittore della Madonnina”, l’articolo omonimo di Laura Pisanello. L’artista visse tra Venezia e i Colli Euganei; pochi ne conoscono la storia, ma suo è uno dei quadri sulla Madonna più riprodotti al mondo.

Romina Gobbo ha incontrato per il mensile antoniano Lorena Fornasir che, a Trieste, insieme con il marito, si occupa di accogliere, medicare e prendersi cura dei migranti giunti nel capoluogo giuliano attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”. Nell’articolo “Migranti, altari di fiducia” l’intervista frutto di tale incontro.

Stefania Di Pietro, per i testi, e Arianna Todisco, per le foto, firmano il reportage “Vivere con i Caminanti”, i nomadi siciliani originari della zona di Noto, per tradizione venditori di palloncini. Un popolo senza voce, spesso senza diritti e guardato con sospetto. Eppure capace di donare un sogno.

Infine, tra le altre rubriche mensili, da segnalare Altre storie della storica Lucetta Scaraffia, intitolata a maggio “Noi siamo Creato”: perché non consideriamo il corpo umano parte della natura, invece che un oggetto di nostra proprietà del quale fare ciò che vogliamo?

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