Predica alla Città di Padova

Predica alla Città di PadovaOpera n. 11 eseguita ad affresco da Gian Antonio Corona nell'anno 1509-10 ca..

Descrizione: L’interpretazione di questo affrescato, non potendo essere riconducibile ad un episodio preciso di una delle citate Legende, può però essere tratta direttamente dalla delibera del consiglio della confraternita dell’8 marzo 1509 che così dice: “unum quadrum in muro prope palam altaris a latere sinistro scholae … unius miraculi divi Antonii prima vice quando applicuit ad hanc urbem ex cuius felici adventu provenit et tranquilla pax ex maximis discordiis quae vigebant.”.

Nella scena sant’Antonio è a destra ritto nell’atto di predicare il vangelo alle folle. Dal di sopra la sua testa si diparte un arcobaleno che squarcia le nubi di un temporale che incombe sulla città (metafora della discordia suscitata dal maligno) permettendo ai raggi del sole (metafora di amore e pace suscitate dalla Parola di Dio) di oltrepassarle per ridonare calore e vita. Ad ascoltarlo ci sono tutte le classi sociali: le madri che allattano i propri bambini a rappresentazione delle famiglie ma anche della Chiesa madre e nutrice, i pellegrini con i tipici cappelli decorati dei segni di pellegrinaggio (la Te la conchiglia simbolo del pellegrinaggio verso San Giacomo a Compostela, le Chiavi decussate simbolo del pellegrinaggio romeo verso le tombe dei Santi apostoli Pietro e Paolo), più a sinistra ed in primo piano i notabili rivestiti con toghe alla romana e più dietro i nobili con ricchi vestiti e cappelli piumati mentre alzano lo sguardo per ammirare lo spettacolo del cielo che si rasserena. La pietra in primo piano potrebbe poi essere una rappresentazione della pietra del vituperio, oggi conservata nel Palazzo della Ragione. (Si veda approfondimento alla pagina seguente)

Sullo sfondo sono riprodotte alcune città murate, quelle che ancora circondano la città di Padova da Este a Monselice, da Montagnana a Marostica, da Cittadella a Castelfranco.

Sul piano artistico il lavoro appare con tipi rudi e corrucciati, incerti sono i movimenti, duro, quasi meccanico è il panneggio degli abiti, aspro e rossastro il colore. Tuttavia l’opera piacque e così la confraternita commissionò al Corona anche l’affresco controlaterale rispetto all’altare, conferendo in questo modo una certa unitarietà stilistica oltreché simbolica all’intera parete sud.

 

Le opere della sala priorale