Video Dominum meum

Video Dominum meumOpera n. 16 eseguita ad olio su tela da Antonio Buttafuono nell'anno 1776.

Il dipinto è l’unico non realizzato contemporaneamente agli altri. Esso fu voluto in questa posizione a copertura della finestra che si dovette murare per la costruzione dello Scalone del Gloria avvenuta nella prima metà del ‘700.

A donare l’opera fu il guardiano del 1776, Angelo Bettio, che la commissionò al veronese Antonio Buttafuoco, chiedendogli di riproporre la stessa scena che gli stava di fronte (collocazione 6) dipinta dal Tessari quasi tre secoli prima. 

Il Santo è rappresentato semiseduto con un colorito biancastro ormai trasfigurato nell’eternità, parzialmente coperto da un bianco lenzuolo bordato del colore mariano, l’azzurro, mentre un confratello sta cantando i salmi penitenziali.

Come ci tramandano le cronache sant’Antonio morì mentre pronunciava queste ultime parole: “Video Dominum Meum” – Vedo il mio Signore, oggi incise sul frontone del templiculum, che nel santuario dell’Arcella conserva la cella del pio transito. Nella tela il suo e nostro Signore gli viene presentato dalla Madonna, che poco prima aveva lodato con l’antico inno “O gloriosa Domina” nella forma del Bambino Gesù, proprio come il Santo lo aveva già visto e tenuto tra le braccia in vita nel convento di Camposampiero.

Ai piedi del Santo è collocato un argenteo cestello per la benedizione della salma.

La scena è ricca di angeli tra i quali il più grande mentre guarda verso l’alto Dio Padre indica con gli indici delle mani contemporaneamentela Madonna, che dischiude ai mortali il cielo e sant’Antonio, che sta per esservi introdotto.

Al fianco del Santo una coppia di fanciulli con un fascio di bianchi gigli antoniani; gli innocenti, che divinamente ispirati, diedero l’annuncio della morte del Santo alla città di Padova andando dicendo: “Le morto el Santo”.

Le opere della sala priorale