L’intaglio, sostenuto da un’ingegnosa struttura a capriate (non visibile), fu realizzato da diversi artigiani fra i quali si ricordano Giovanni Cavalieri ed altri dei quali conosciamo solo i nomi: Giammaria, Nicolò e Andrea.
La decorazione pittorica fu invece affidata a Domenico Bottazzo, che la eseguì a cavallo del 1508 con una breve interruzione motivata da ragioni di ordine economico-istituzionale.
Ogni singolo quadrone presenta nel centro una rosa in legno intagliato ricoperto da foglia d’oro, che si staglia nel mezzo di una decorazione dipinta a grottesche.
La fantasia del decoratore fu straordinaria se si osserva come ogni quadro sia diverso da quello vicino. Solo in una stessa fascia (da sinistra a destra) i tipi decorativi si susseguono alternandosi tipo A – Tipo B – Tipo A e di nuovo Tipo B.
Le grottesche rappresentano figure astratte e di fantasia: armature di taglio romano, ghirigori, festoni e ancora riccioli in una ricchezza di elementi dalla tonalità dorata che contribuiscono di riflesso ad illuminare l’ambiente.