Bello l’oratorio, sufficiente e ben provvista la sacrestia, magnifica la sala delle riunioni ma non sufficientemente decorosa la scala che vi dava accesso. Queste poterono essere le considerazioni dei confratelli che indussero il consiglio della confraternita a deliberare il 25 ottobre 1732 di bandire una gara per la progettazione di una nuova scala di accesso alla sala capitolare, la cui erezione veniva approvata il 3 maggio dell’anno successivo scegliendo, infine, il 2 agosto il progetto predisposto e presentato dall’architetto Giovanni Gloria. Lo scalone fu progettato seguendo i canoni delle Scuole Grandi veneziane ovvero con una partenza al pian terreno di due rampe di scale che si ricongiungono dopo il pianerottolo intermedio.
La fase edificatoria non fu priva di imprevisti ed i lavori vennero definitivamente conclusi solo nel 1739. Nonostante le lungaggini e le complicazioni l’impresa ha ottenuto un effetto arioso e scenografico – tipicamente settecentesco – sia verso il cortiletto interno (selciato nel 1722) sia verso il sagrato della Basilica, inserendosi armoniosamente tra l’edificio della Scuola e l’Oratorio di San Giorgio, quasi come una quinta scenica di collegamento.
Con quest’ultima edificazionela Scuoladel Santo in Padova veniva ad imitare perfettamente le Scuole Grandi veneziane le cui sedi si compongono fondamentalmente di una sala al piano terreno, di una seconda sala sovrastante ad uso capitolare, unite da uno scolane di rappresentanza.