S. Antonio sul noce

Sul pianerottolo della loggia dopo essere stati attratti dalla magnifica visuale del sagrato e della facciata basilicali non si può non volgere lo sguardo a destra verso l’Oratorio di San Giorgio, dove incorniciato solennemente con tanto di croce ghiandata alla sommità (emblema confraternale), si ammira un olio su tavola raffigurante sant’Antonio sul noce a Camposampiero intento a scrivere i propri sermoni, ispirato dallo Spirito Santo, che qui appare in forma di colomba rivolta verso la testa del Santo con aureola.

Ai piedi del noce è raffigurata la facciata a capanna dell’Oratorio della Scoletta, così come si presentava prima della sopraelevazione mentre sullo sfondo si intravedono da un latola Basilicapatavina (ovviamente esistente al tempo della realizzazione del dipinto ma non al tempo dell’episodio affrescato che risale al giugno 1231) e dall’altro il massiccio del Grappa ed i colli asolani. Rievocano l’agreste semplicità della campagna padovana la scala a pioli appoggiata all’albero e la celletta di canne che un devoto (il Conte Tiso da Camposampiero) gli sta apprestando.

Quest'opera, di autore ignoto del XV secolo (secondo il Gamboso), è particolarmente cara alla confraternita perchè ricorda la Festa della Nogara, che si festeggiava la domenica dopo il 13 giugno. La confraternita in quell’occasione piantava nel sagrato allora non lastricato, proprio davanti al suo Oratorio, un bel noce, tolto il giorno precedente dalla campagna e perciò ancora pieno di foglie e con stuoie e statue riproduceva l’eloquente scena qui dipinta. La cerimonia già in uso nel ‘400 durò fino alla soppressione napoleonica del 25 aprile 1806. 

AgiografiaL’iconografia che rappresenta sant’Antonio su un noce mentre predica ebbe grande fortuna nel ‘400, perché fondata su radici storiche coeve al Santo quali la legenda Assidua, che colloca l’episodio nel giugno 1231.

Dopo le fatiche della predicazione del quaresimale e dopo l’incontro con Ezzelino da Romano sant’Antonio desiderava quiete e solitudine per potersi dedicare alla contemplazione ed alla scrittura. Nel mese di giugno, avvicinandosi il tempo della mietitura, il Santo pensò di ritirarsi in campagna dove il popolo sarebbe stato occupatissimo nella raccolta delle messi e così decise  di recarsi presso il romitorio dei Frati esistente in Camposampiero, dove  fu benevolmente accolto dal padrone di casa il Conte Tiso.

Non lontano dalla dimora dei religiosi si stendeva una fitta boscaglia, dove tra le altre piante silvestri si ergeva un poderoso noce, dal cui tronco sei branche si protendevano verso l’alto, formando una specie di corona di rami. L’uomo di Dio, avendone un giorno ammirata la bellezza, subito, su indicazione dello Spirito (ecco la ragione della colomba dietro la testa del Santo nel dipinto), decise di fare una cella sopra quel noce, perché il luogo offriva impensata solitudine e una quiete favorevole alla contemplazione. Tiso, appena venne a conoscere quel desiderio dalla bocca dei frati, riunendo in quadrato e trasversalmente ai rami delle pertiche, apprestò con le sue mani una cella di stuoie.

La tradizione dice che da lassù egli rivolse parole evangeliche agli abitanti di quel luogo, felici questi di poter godere per circa due settimane della sua presenza.

Oggi nel luogo ove un tempo sorgeva il noce si trova un grazioso Santuario edificato nel 1437 dal C.te Gregorio Callegari, affrescato all’inizio del ‘500 da Girolamo Tessari detto dal Santo.

Le opere dello scalone e della loggia

  • Le fasi costruttive

    Allergia dell'Obbedienza - ParticolareLa progettazione e l'edificazione dello scalone impiegarano anni e contrasti ma il risultato è di grande effetto.

  • I gruppi scultorei

    Concordia e PaceA rendere monumentale lo scalone sono i gruppoi scultorei raffiguranti allegorie delle virtù dei confratelli.

  • S. Antonio sul noce

    S. Antonio sul Noce di anonimo - particolareSul pianerottolo dello scalone campeggia il dipinto devozionale di S. Antonio sul noce a rimembrare la "Festa della Nogara".

La Sala Priorale

Foto e descrizione dei singoli dipinti e delle altre opere, che decorano la Sala Priorale della Scoletta del Santo.

L'Oratorio

L'Oratorio pubblico e indulgenziato della Scoletta del Santo con le sue opere d'arte e devozione.