Funzione del Transito

Sant'Antonio morente di Rinaldo Rinaldi Sant'Antonio morente di Rinaldo Rinaldi Santuario antoniano dell'Arcella in Padova

Introduzione storica (la lettura al popolo è facoltativa): La funzione del venerdì commemora il pio transito di sant’Antonio al cielo, avvenuto venerdì 13 giugno 1231 verso il tramonto del sole presso il convento delle Povere Dame all’Arcella nei pressi di Padova. Questa pia pratica era in uso già nel XVII sec.. Allora veniva celebrata dopo il canto dei Vespri: si commemorava la Passione e Morte del Signore, unendovi il ricordo del transito del Santo. Ora invece questa celebrazione è unita, di norma, alla Messa vespertina, che è il grande e perfetto memoriale della Pasqua del Signore e consiste in alcune preghiere, letture e canti che rievocano il momento della morte del Santo, la sua ultima invocazione alla Vergine, l’ultimo suo anelito al Signore che gli veniva incontro: “Vedo il mio Signore”.

Alla fine della Messa vespertina, omessi i riti di conclusione, il celebrante, smessa la casula ed indossata la stola bianca, si sposta presso l’altare del Santo o il tronetto sul quale sarà stata esposta una reliquia o un simulacro. Mentre il Celebrante si sposta il lettore rivolge al popolo questa breve esortazione: 

L. Fratelli carissimi, siamo raccolti attorno a sant’Antonio di Padova per commemorare il suo Transito, cioè il suo passaggio da questo mondo al Padre, che avvenne la sera del venerdì 13 giugno 1231. E’ un dono per noi poter riascoltare le sue ultime parole, ricordare i suoi ultimi gesti, rivivere la sua morte. Iniziamo cantando l’inno O dei miracoli. 

Mentre viene eseguito il canto il Celebrante incensa la reliquia o il simulacro del Santo, poi si rivolge all’Assemblea. 

Orazione

V. Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito. 

V. Preghiamo. Breve pausa di silenzio.

O Dio, nostro Padre misericordioso, che ci dono la gioia di ricordare il beato transito di sant’Antonio di Padova donaci anche la grazia di vivere come lui è vissuto, nel fedele ascolto della tua parola e nell’amore verso di te e del prossimo, per poter anche noi morire nella tua grazia. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen. 

Dopo l’orazione, tutti siedono. Il lettore legge il seguente racconto della morte del Santo. 

Racconto della morte del Santo

L. Ricordiamo la morte di sant’Antonio, ascoltandone il racconto dalla “Vita prima”, scritta da un confratello contemporaneo del Santo nel 1232.

“Trovandosi il Servo di Dio, Antonio, nel luogo detto Arcella con i frati, la mano del Signore si aggravò su di lui, e il male crescendo con molta violenza suscitava molta ansietà. Dopo un breve riposo, fatta la confessione e parimenti ricevuta l’assoluzione, cominciò a cantare l’inno della gloriosa Vergine e a dire: O gloriosa tra le vergini…

Recitato l’inno, alzò come soleva gli occhi al cielo, e con lo sguardo fisso mirava a lungo dinanzi a sé. Chiedendogli il frate che lo sorreggeva che cosa vedesse, rispose: “Vedo il mio Signore”. I frati presenti, accorgendosi che s’avvicinava la sua fine fortunata, decisero di ungere il Santo con l’Olio della Sacra Unzione. Essendosi avvicinato un frate portandogli come d’uso la sacra Unzione, il beato Antonio lo guardò e disse: “Non è necessario, o fratello, che ciò tu mi faccia: ho già questa unzione dentro di me. Tuttavia è cosa buona per me e molto mi piace”. Poi, aperte le mani e giunte le palme, insieme ai frati cantò per intero i Salmi penitenziali. Si sostenne ancora mezz’ora e poi quell’anima santissima, liberata dal carcere della carne, fu assorbita nell’abisso della luce…Mentre dunque i frati con ogni diligenza e cautela cercavano di tenere nascosto agli estranei, agli amici e ai conoscenti il felice transito di lui, per non dovere subire il gran concorso delle folle, ecco fanciulli a frotte percorrere la città gridando: “E’ morto il Padre Santo! E’ morto sant’Antonio!”. 

 

Responsorio

L. Vogliamo fare nostre le parole di sant’Antonio morente pregando insieme: Vedo il mio Signore, vedo il mio Signore! 

Come una cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio. Rit. 

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavano tra i primi

Fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa. Rit. 

Verrò all’altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo.

A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio. Rit.

 

Invocazione a sant’Antonio

V. Non era trascorso neppure un anno dalla morte del Santo, quando papa Gregorio IX, a Spoleto, il 30 maggio 1232, iscrisse nel libro dei santi il beatissimo padre Antonio, ordinando che se ne celebrasse la festa il giorno della sua morte, a lode e gloria di Dio. A lui affidiamo con fiducia le nostre necessità e le nostre speranze. 

Antonio da Lisbona                                                                                                   Prega per noi!

Disprezzatore della gloria mondana

Studioso assiduo delle scritture

Docile ascoltatore della voce dello Spirito

Entusiasta seguace di Francesco

Ardente di zelo missionario

Martire di desiderio

Obbediente alla volontà del Signore

Umile servo dei fratelli

Ricercatore del silenzio

Amante della contemplazione

Uomo di preghiera

Annunciatore instancabile della Parola di Dio

Strenuo lottatore contro le eresie

Evangelista dei poveri

Denunciatore franco dei mali della cristianità

Profeta ardente della santità della Chiesa          

Fustigatore dell’usura e dei vizi

Aspro accusatore dei prepotenti

Dolce consolatore dei poveri

Difensore degli innocenti

Predicatore schietto della verità

Evangelizzatore dei lontani

Testimone con la vita della parola annunciata

Dottore evangelico della Chiesa

Sapiente conoscitore delle Scritture

Maestro di teologia nell’Ordine francescano

Vero frate minore

Seguace della povertà di Francesco

Obbediente in ogni richiesta del Signore

Uomo dal cuore puro e compassionevole

Apostolo zelante per la salvezza dei fratelli

Confessore instancabile dei peccatori

Scrutatore dei misteri divini

Tenero amico del Bambino Gesù

Cantore della passione del Signore

Discepolo di Gesù povero e crocifisso

Innamorato della Vergine Maria

Uomo di fede, andato incontro a sorella morte cantando

Glorioso Santo dei miracoli

Intercessore per i bisognosi presso il Signore

Santo che tutto il mondo ama

Protettore dei bambini

Fratello che ascolti il grido dei sofferenti

Amico che fai trovare le cose smarrite

Gloria ed esempio dei frati minori

Patrono della nostra città

Antonio di Padova 

V. O Dio, luce e pastore dei credenti, che hai chiamato sant’Antonio a illuminare la tua chiesa con la parola e a formarla con la testimonianza della vita, fa’ che custodiamo la fede che ci ha insegnato e seguiamo la via che ha tracciato con il suo esempio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

R. Amen. 

Breve pausa di silenzio. Il Celebrante invita il popolo a chinare il capo per la benedizione. 

Benedizione

V. Il Signore sia con Voi.

R. E con il tuo spirito.

V. Il Padre delle misericordie, che ha costituito sant’Antonio apostolo delle sua parola e della sua bontà, effonda su di voi la sua benedizione. R. Amen.

V. Nel cammino di questa vita, Dio vi liberi da ogni male, vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza, ferventi nella carità.

R. Amen.

V. Dio ascolti ora e sempre le vostre preghiere per l’intercessione di sant’Antonio, disponga i vostri giorni nella sua pace e vi conduca alla felicità eterna.

R. Amen.

Il Presidente, ove possibile, impartisce la benedizione con la reliquia del Santo.

V. E su voi tutti, che avete partecipato a questa celebrazione, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

R. Amen.

V. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in Pace.

R. Rendiamo grazie a Dio. 

La funzione si conclude con un canto antoniano.

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Video

O dei miracoli Musica di P. Domenico Stella
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