II termine reliquia (dal latino reliquiae, resti) indica, in senso stretto, la salma, o una parte di essa, di una persona venerata come santo o beato. In senso lato, una reliquia è un qualsiasi oggetto che abbia avuto con i santi una più o meno diretta connessione, come vesti, strumenti del martirio, o qualsiasi cosa essi usarono. Si parla di reliquie da contatto nel caso di oggetti che sono stati a contatto con il santo, da vivo o da morto, o con altre sue reliquie.
La venerazione delle reliquie è diffusa soprattutto nel Cristianesimo. I corpi dei santi sono generalmente conservati in sarcofagi o, a volte, in urne di cristallo che ne permettono la visione. Le reliquie di piccole dimensioni sono invece custodite in oggetti di uso liturgico, detti reliquiari, il cui uso data almeno dal V secolo. Vi sono degli speciali reliquiari per i frammenti della croce, piccoli e grandi, chiamati stauroteche (dal greco stauròs, croce). Sono particolarmente venerati i corpi di santi che si conservano incorrotti a distanza di decenni o di secoli dalla morte. In effetti,la Chiesacattolica considera questo un indizio di santità; nelle cause di beatificazione viene sempre compiuta (quando possibile) la ricognizione della salma, per constatarne lo stato di conservazione. I cattolici ritengono, attraverso le reliquie, di poter chiedere più efficacemente l'intercessione del santo a cui esse sono connesse. Così, ad esempio, la persona che domanda una grazia, per sé o per altri, può visitare il luogo in cui la reliquia è custodita, e (se permesso) toccarla o baciarla. Nel corso dei millenni le reliquie dei santi ebbero usi differenti, sia per il loro impiego (solenni processioni, traslazioni, benedizioni, ecc.) sia per la loro dislocazione fissa. Ad esempio sant'Ambrogio fece costruire quattro basiliche ai quattro lati di Milano, ciascuna delle quali conteneva corpi di santi, con un intento protettivo contro i nemici e le forze del male. Una forma particolare di culto che incrociò la propria strada con l'uso delle reliquie fu quella delle immagini sacre. Una parte della controversia che si espresse nell'iconoclastia non riguardava tuttavia la possibilità di venerare le immagini di Cristo o dei Santi, ma il potere taumaturgico o miracoloso di una specifica immagine. Terminata (almeno all'interno della chiesa cattolica) questa controversia, il culto delle immagini è concesso solo in quanto rappresentazione del Cristo, degli Angeli o dei Santi. Secondo la dottrina della Chiesa cattolica, questi atti non sono assimilabili alle pratiche magiche o superstiziose poiché mentre chi pratica queste ultime crede che esse abbiano efficacia di per se stesse, nel caso delle reliquie, invece, non è l'atto in sé che ha efficacia, ma la preghiera che ad esso si accompagna, e anche questa solo in quanto la grazia richiesta viene concessa (o non viene concessa) per libera scelta di Dio. Il culto delle reliquie è considerato dalla Chiesa cattolica una forma di religiosità popolare . Tuttavia, il culto pubblico è permesso soltanto per le reliquie che si riferiscono a santi o a beati riconosciuti ufficialmente tali dalla Santa Sede; tali oggetti devono essere autenticati, e tale facoltà compete esclusivamente ai cardinali, agli ordinari ed agli altri ecclesiastici, cui sia stata conferita da un indulto apostolico.