Prima Scena - Camposampiero: malore e partenza
La scena si svolge idealmente a Camposampiero. Il Santo al suono della campana che chiama i frati al desinare di mezzogiorno, scende dalla sua aerea cella sospesa tra i rami del noce e improvvisamente è colto da malore. Viene adagiato su un lettuccio, ma esprime il desiderio di ritornare a Padova, sentendo prossima la fine. Dopo molte perplessità e qualche resistenza dei confratelli viene trovato un carro trainato da buoi sul quale viene disteso il Santo. La mesta comitiva parte per Padova sotto il sole cocente del meriggio.
Seconda Scena - L'incontro con i borghigiani di Capodiponte
La scena si svolge idealmente lungo la via per Padova (l'antica via "Aurelia Copta" corrispondente all'attuale via Reni - Aspetti, ossia il cardo massimo della città che uscendo da Ponte Molino proseguiva in direzione di Camposampiero e Asolo), all'ingresso - inizio della propaggine del Borgo di Capodiponte che da Ponte Molino giungeva fino dopo il Monastero della cella. La tappa immagina un gruppetto di borghigiani (popolo minuto, artigiani, ecc.) che ai margini della via vedono arrivare il carro del Santo con alcuni frati della comitiva.
Terza Scena - Il saluto dei bambini
La terza "icona" della sacra rappresentazione propone l'incontro della comitiva del Santo disteso sul carro con un gruppo di bambini (i candidi gigli) che stavano giocando ai bordi della strada che attraversava il borgo. N.B. è molto suggestivo il dialogo tra il Santo e i bambini.
Quarta Scena - L'incontro con Frate Vinotto
Il testo dell'Assidua (titolo della prima biografia di sant'Antonio) introduce la scena con queste precise parole: "Già l'infermo si avvicinava alla città quando lungo la via si incontrò frate Vinoto che stava recandosi a Camposampiero per visitare l'uomo di Dio." Qui avviene un breve e un po' concitato colloquio tra il Santo, il gruppetto dei frati accompagnatori e frate Vinoto. Quest'ultimo riesce a convincere i viandanti a svoltare verso il vicino Monastero delle Cella, constatate le condizioni di S. Antonio, ormai prossimo alla fine.
Quinta scena - Al Monastero delle Povere Dame
E' l'ultima scena - icona esterna della sacra rappresentazione del Transito. Essa si svolge idealmente alle porte del Monastero francescano della Cella (composto di due nuclei: monastero delle Clarisse e Convento di Frati Minori che officiavano la chiesetta di "S. Maria de' cella"). La scena è stata ricostruita in vari dipinti, forse quello più suggestivo è quello dipinto dal pittore P. Pajetta nel 1903 (posto nel peribolo che gira intorno al sacello all'interno del santuario dell'Arcella.