Messaggero dic '16

I presepi di Regina Coeli, la corruzione del “così fan tutti”, un reportage dal Kashmir sulla guerra dell’acqua, il paradosso Charles de Foucauld, la poesia in musica di Bob Dylan tra le novità del «Messaggero» di dicembre.

Il Natale in carcere, con i presepi di Regina Coeli immortalati dalla fotografa Alessandra D’Urso, è il tema di copertina di questo mese del «Messaggero di sant’Antonio», ripreso anche nel dossier fotografico interno “In che mani!”. «Le mani sono quelle improbabili e per niente innocenti dei detenuti – spiega introducendo il dossier il direttore responsabile fra Fabio Scarsato – ma chissà perché, che Gesù bambino si accoccoli tra le loro mani, sento che fa molto bene anche a me…». Dedicato al Natale anche l’editoriale del direttore “Il retrobottega della storia”: da lì, dal locale di servizio, tra gli ultimi, lontano dal potere e dal successo, è entrato nel mondo Gesù. E retrobotteghe sono per certi versi anche le foreste distrutte, le popolazioni derubate dei propri beni, le miniere che inghiottono la vita di tanti disperati, lo sfruttamento di donne e bambini, le guerre combattute con le armi prodotte nei nostri Paesi. Di cui noi, spesso, sappiamo poco o niente.

In occasione della Giornata mondiale contro la corruzione, che si celebra il 9 dicembre, Nicoletta Masetto, in “È normale… lo fanno tutti”, fa il punto su questo fenomeno che vede l’Italia ancora agli ultimi posti al mondo, in compagnia di Paesi ritenuti molto corrotti. Da noi la corruzione è diffusa a tal punto che la maggior parte dei cittadini la ritiene “normale”. Qualcosa però sta cambiando, come evidenzia l’aumento delle denunce da parte di cittadini e pubbliche amministrazioni. Il servizio è completato da due interviste: una a Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, e una al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

Nell’articolo “Il paradosso Charles de Foucauld”, Alberto Friso ripercorre, a cento anni dalla scomparsa del religioso, l’affascinante vicenda del beato Charles, che lascia ai cristiani una straordinaria eredità spirituale ancora in buona parte da scoprire. Anche perché frère Charles, più famoso che conosciuto, uomo libero incatenato a Gesù, è difficilmente inquadrabile senza cadere in banali semplificazioni.

Il reportage “Acqua rovente”, con testi e foto di Adriano Marzi, racconta la “crisi idrica” in atto tra India e Pakistan. Nel Kashmir, regione contesa tra le due potenze nucleari, la guerra per la terra sta diventando una guerra per l’acqua. Sulle montagne di questa regione nascono l’Indo e i suoi affluenti, indispensabili alle coltivazioni dei due Paesi, ma anche preziose fonti di energia idroelettrica. Risorse che fanno gola a molti, comprese le lobby dell’energia “verde”. Nel box anche un breve approfondimento sulla situazione della risorsa idrica in Italia a firma di padre Alex Zanotelli.

Non si sa ancora se e quando Bob Dylan, Premio Nobel per la letteratura 2016, andrà a ritirare il prestigioso premio (la cerimonia di consegna dei Nobel è il 10 dicembre ma per regolamento i vincitori hanno sei mesi di tempo per ritirarli). Un aspetto coerente con il suo modo di vedere la vita e l’arte. Parola di Alessandro Carrera, professore di Letteratura italiana e comparata alla University of Houston e profondo conoscitore dell’artista, intervistato da Sabina Fadel in “Le strade di Bob Dylan”. Quale sarà la prossima strada che imboccherà questo poeta in musica da Nobel?

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