Albo d'oro dei vincitori del "Premio della Bontà"

In questo articolo vengono pubblicati in sequenza  cronologica gli insigniti del "Premio della Bontà" a partire dall'anno 2002 e si potranno leggere anche le motivazioni dei conferimenti.

 

 2002 


Paolo Meggiorin

di Padova


Motivazione: per aver salvato con sprezzo del pericolo  una donna dalle fiamme del suo appartamento.


 

 2003 


Antonio Borrelli

già Sindaco di San Giuliano di Puglia,


Motivazione: per essere rimasto alla guida dell'amministrazione dopo la tragedia del terremoto nella quale Lui stesso perse degli affetti familiari.


 

 2004 

non assegnato

 2005 


Raffaella Garofalo

di Barletta


Motivazione: “…una bellissima mamma che ha attivato il suo cuore a vivere un’avventura eccezionale…” La Sig.ra Raffaella, madre di un ragazzo con diversa abilità, dal lontano1997 ha“stanato” dalle case altri ragazzi diversamente abili coinvolgendo particolarmente le rispettive famiglie e stimolandole ad uscire con i loro figli in un luogo comune. Un luogo che è divenuto campo di gioco, di divertimento ma anche un laboratorio di aiuto reciproco e di dono scambievole. Un luogo che vuole divenire laboratorio di promozione delle ricchezze dei giovani diversamente abili e dell’esperienza esistenziale delle loro famiglie. Raffaella, con la propria bellezza spirituale, ha saputo coinvolgere, affascinare e trascinare la propria ed altre famiglie per realizzare nella quotidianità e con la concretezza, che caratterizza le opere di carità veramente cristiana, una Famiglia più grande impegnata nel cancellare quel’emarginazione in cui troppo spesso sono sospinti i nostri fratelli diversamente abili.


 2006 


Carlo Raffaello Bonfiglioli

di Padova


Motivazione: uomo di grandi qualità professionali e morali al servizio di tutti.


 2007 


Girolamo e Vittoria Nunziata Avallone

di Taranto.


Motivazione: Coppia di Sposi esemplari che colpiti dal dolore della scomparsa di un figlio, affidandosi alla consolazione che solo il Signore può donare, sono riusciti alla luce del Vangelo a trasformare tale perdita in una “benedizione”. Entrando nella loro casa si respira un’aria di accoglienza e di serenità. La semplicità e la discrezione con le quali sono in grado di andare incontro al prossimo senza barriere, domande, limiti, accogliendolo, ascoltandolo e amandolo, sono sconvolgenti! Sono sensazioni che il loro sguardo trasmette fin dal primo incontro! Il loro merito è aver continuato a vivere la propria fortissima e viva maternità e paternità nei confronti di quanti, piccoli e grandi, familiari e stranieri hanno avuto bisogno di loro. Ogni persona è stata testimone della loro speciale bontà: hanno accolto extracomunitari e drogati nella propria casa; hanno avuto una parola di sostegno e incoraggiamento per tutti gli amici del figlio, che hanno considerato l’abitazione dei coniugi Avallone come la propria casa; hanno dato da mangiare a quanti non avevano famiglia; una ragazza che era rimasta orfana ha trovato grande accoglienza presso questa coppia cristiana come anche un ragazzo senza famiglia appena uscito dal tunnel della droga. Questi sposi hanno messo Dio, l’unico unguento spirituale che sa guarire le ferite intime del cuor, al centro della propria vita e seguendo i Suoi insegnamenti non Marco Meneguzzo riceve dal Col. T. SFP Salvatore Musso, Comandante Prov.le Carabinieri Padova la Medaglia del Presidente della Repubblica Nuovi Ascritti Il P. Rettore unitamente al Consiglio Direttivo rivolge un fraterno benvenuto ai nuovi ascritti: - Andrea COLOMBARO, n. 9 ago 1941 a Trani (BA) e ivi residente, - Cav. Dott. Giuliano GUERRESCHI, n. 23 apr 1934 a Rovigo e residente a Padova. Sante Messe di Suffragio Il P. Cappellano ha celebrato, a norma statutaria, le Sante Messe di suffragio per: - il Confratello Otello Tinterri, di Segni (RM), ascritto dal 26 giu 1978 e la notizia della cui scomparsa ci è giunta nel mag 2007; - il Confratello Arnaldo Vezzaro, di Padova, n. a Veggiano il 9 giu 1936, ascritto dal 28 set 2000 e tornato alla casa del Padre il 17 mag 2007; - il Confratello Ulderico Morosi, di Roma, ascritto dal 12 giu 1992 e tornato alla casa del Padre il 31 dic 2006, - il Prof. Luigi Troncone – nostro benefattore anche oltre il suo Transito, - defunti del Casato Emo Capodilista, - defunti della Consorella Laura Rita Tommasi, - defunti della Consorella Maria Rosaria Sgueglia. Coloro che lo desiderassero potranno inviare le proprie offerte per la celebrazione di Ss. Messa di suffragio per i propri cari defunti, che verranno officiate dal P. Cappellano. hanno preteso di scegliere su chi riversare la propria capacità d’amore, ma si sono “semplicemente” fatti compagni di viaggio e di vita di coloro che Dio ha fatto loro incontrare nell’ottica del “Va’ e anche tu fa’ lo stesso!”.

 

 

 2008 


alla memoria di  Paola Breda


Motivazione: Dopo qualche anno di matrimonio ed una gravidanza che si era interrotta spontaneamente, la famiglia di Loris e Paola fu benedetta dalla mano di Dio, che ci è Padre, con il dono di una creatura alla quale fu imposto il nome di Ilaria. La gioia in quella casa era già grande ma il Signore volle essere misericordioso inviando un altro dono del cielo. Mentre questa nuova creatura cresceva nel grembo Paola scoprì che un male insidioso aveva colpito il suo seno materno. Di fronte alla scelta di procedere con immediatezza alle cure, con il rischio di colpire la salute o forse l’esistenza stessa del nascituro, Paola decise di attendere e così all’ottavo mese nacque sano e forte un bel bimbo di più di 3 chilogrammi al quale fu imposto il nome di Nicola. Vinta la battaglia per la vita di Nicola ora Paola cominciava la propria battaglia: l’operazione, le cure e tutto sembrava volgere per il meglio ma una ricaduta vide la medicina di oggi impotente. Dopo aver combattuto con consapevolezza una battaglia per Amore ed una battaglia per la Sopravvivenza, il Signore che ama le anime belle ha spalancato le porte della Casa celeste e Paola vi è entrata nel mese di aprile 2008 accompagnata dagli angeli festanti. La scelta chiara di Paola che non ha rinunciato a curare se stessa ma ha voluto attendere per non nuocere ad una vita che veniva alla luce ha testimoniato la forza dell’Amore, la forza della Carità. Lo Spirito Santo è sceso su Paola e le ha dato la forza di scegliere la Vita e l’ha resa, per sempre, testimone della Sacralità della Vita.


 2009 


Laura Bottone

di Settimo Torinese, Eroe semplice della quotidianità.


Motivazione: In uno dei gelidi giorni dello scorso gennaio, mentre rincasava in quel di Settimo Torinese, la Signora Laura udiva delle grida di aiuto, alle quali non rimaneva indifferente ma si avvicinava per accertarsi di quanto stava accadendo. Non si trattava di uno scippo, non erano le grida di una donna preda di manigoldi ma era la voce di un bimbo di soli 11 anni che avventuratosi sul ghiaccio del laghetto per gioco, precipitava nell’acqua gelida essendosi rotta sotto di lui la sottile lastra di ghiaccio. Un amico impaurito dalla riva non sapeva cosa fare. “Signora mi aiuti, la prego, sto per morire, non mi sento più le gambe.” Spinta da questa richiesta, disarmante per chiunque e forse di più per una madre, come è Laura, la nostra eroina si addentrava nel laghetto finendo anch’essa nell’acqua gelida, dove nuotando raggiungeva il ragazzo ed agguantatolo lo riconduceva a riva. Ma se il pericolo di affogamento era ormai un brutto ricordo ora era il congelamento il nemico subdolo che attentava alla vita del ragazzo. Il cellulare era inservibile dopo il tuffo nell’acqua gelida, ecco allora che Laura, con spirito materno e vera condivisione, conduceva velocemente il ragazzo nel proprio appartamento, fortunatamente poco distante e li asciugatolo lo rivestiva con caldi panni dei propri figli. Nel mentre, allertato il sistema di emergenza dell’1-1-8, prontamente giungeva una squadra medicalizzata che ospedalizzava il ragazzo, che dopo qualche ora di osservazione veniva dimesso in serata con la certezza dei sanitari che: “Ancora tre minuti in acqua ed il bimbo sarebbe finito in ipotermia”. Laura Bottone, animata da spirito veramente cristiano, con semplicità, spontaneità ed amore di madre non è rimasta indifferente ad un grido d’aiuto e si è prodigata con atteggiamento di concreta carità in un atto eroico, che ha salvato un bambino e ci ha donato un esempio di: semplice eroicità della quotidianità.


 

 2010 

 non assegnato

 2011 


alla memoria di Antonio Mercanzin

di Montecchio Maggiore (VI).

 

Motivazione: Ex carabiniere ed ex vigile urbano da sempre è stato impegnato nella vita sociale sia nel contesto parrocchiale che in quello più propriamente civico e da sempre guidava il GEC - Gruppo di educazione civica, che lui stesso aveva fondato nell’anno 2003. Realtà associativa che in convenzione con il Comune di Montecchio Maggiore svolgeva e svolge servizi ausiliari di sicurezza nel territorio, garantendo quotidianamente l’incolumità di tanti bambini ed adulti all’entrata ed all’uscita di Scuola. Il martedì 22 febbraio 2011, dopo aver fatto appena in tempo a spostare dalla strada un bambino della Scuola Primaria “Zanella” di Alte di Montecchio Maggiore, evitando una strage di proporzioni ben più grandi, nella sua veste volontaria di “Nonno Vigile”, che non abbandonava nemmeno quando si recava in ospedale quale paziente per delle visite di salute, è stato brutalmente falciato da un’auto impazzita che in preda alla furia della rabbia aveva imboccato contromano ad altissima velocità quella strada transennata proprio per la sicurezza degli scolari e dei loro genitori. Antonio mortalmente ferito nel corpo ma già elevato nell’anima verso l’Eterno, dopo essere stato trasportato all’Ospedale “San Bortolo” in Vicenza è finalmente Entrato nella Casa del Padre. La sua ultima azione riflette una vita dedicata alla sicurezza ed al rispetto delle regole ed è spirato come ha sempre vissuto, in servizio, facendo il proprio dovere, naturale conclusione di una vita a servizio della comunità; alto esempio di sentire civile e magnifico esempio di carità cristiana vissuta fino alla gratuita effusione del sangue per gli altri.


 2012 


Cristian Stangalini

titolare delle Officine Meccaniche Piovesi in Arzergrande (PD)


Motivazione: Nel Veneto attanagliato dalla crisi economica ci sono anche storie positive che fanno sperare in un riscatto economico e sociale, in un futuro migliore. Già direttore di produzione di un’azienda metalmeccanica, come un fulmine a ciel sereno, perde il lavoro a 44 anni, marito e padre di due figli, insieme ad altri 42 colleghi, per liquidazione volontaria e senza debiti dell’azienda presso cui era impiegato. Per molti lavoratori, soprattutto se non più giovanissimi, questo triste evento rischia di trasformarsi in un incubo senza via d’uscita, un lungo tunnel, di cui appare impossibile vedere la fine. Lui però non ha voluto piegarsi a un destino che sembrava segnato e con il sostegno della moglie decide di vendere la casa familiare di Como, paese d’origine, continuando a vivere in affitto nel comune di Piove di Sacco. Con il denaro ricavato dalla vendita riesce a prendere in affitto un capannone e a fornire le garanzie necessarie per acquistare i macchinari necessari all’avvio di una nuova attività in proprio. Così dall’estate 2011, realizzando il sogno di una vita, ha potuto ridare lavoro anche ad alcuni ex colleghi, ancora alla ricerca di un’occupazione. Attualmente la neo-ditta conta quindici dipendenti, lavora sette giorni su sette a ciclo continuo e le prospettive economiche sembrano favorevoli. Il percorso non è stato facile e il sostegno delle diverse istituzioni non è stato ottimale, ma l’impegno personale ha suscitato l’interesse di istituti bancari nazionali, di colleghi ed amici che hanno offerto anche il loro contributo. La fede cristiana si realizza e si tocca con mano nel compimento di gesti coraggiosi e pieni di fiducia nel futuro, nel concreto aiuto del prossimo, da amare come se stessi, e a cui offrire un’opportunità e una speranza anche quando tutto sembra perduto o inutile. In fondo Cristo ha fatto proprio così e ci ha lasciato il compito di fare altrettanto ognuno secondo le proprie possibilità e capacità. In un tempo di crisi economica, sociale e soprattutto morale, segnato dalla difficoltà e dal disagio di molti lavoratori e imprenditori, il coraggio di ripartire da zero con una nuova attività, la sensibilità verso gli ex-colleghi che sta richiamando a lavorare con sé e l'abnegazione dimostrata nel vendere la casa di proprietà per finanziare la nuova ditta, sono sicuramente una risposta molto più concreta e positiva rispetto ad atteggiamenti e discorsi che non cambiano né migliorano la situazione del nostro Paese. La sua storia può essere di esempio ai giovani; un esempio concreto di sogni eidealità, che uniti a capacità, preparazione, coraggio, tenacia, generosità, sacrificio e impegno sta generando frutti utili per sé e per altri. 


 

 2013 

non assegnato

 2014 


Aurora Maniero

di Fossò


Motivazione: bimba di soli cinque anni, paziente dell’onco-ematologia pediatrica di Padova, ha donato, per il bene collettivo, al reparto che l’ha in cura, il salvadanaio dei propri risparmi, suscitando con il suo alto esempio una cascata di solidarietà. Il suo gesto di altruismo semplice ed efficace: quello di rinunciare a qualcosa per sé per poterlo destinare a vantaggio di quanti hanno bisogno, sebbene in se stesso, non sia la soluzione a tutti i problemi, ha avuto la capacità di scuotere e di provocare tante persone a collaborare alla buona causa di migliorare, almeno un po’, le cure per altri bambini. Aurora ci mostra come il sacrificio, anche piccolo - ma fatto con amore - del godersi qualche meritato dono per sé permette di “contagiare il bene” e far germogliare altri semi di bontà e azioni solidali. La solidarietà è inscritta dal Creatore nel cuore di ogni essere umano mai nei bambini riesce spesso a risplendere in maniera del tutto speciale. Il gesto generoso di Aurora è testimonianza della forza dell’esempio della bontà, che attira e suscita imitazione soprattutto quando è spontanea e disinteressata.


 2015 


Tito Panizza

di Padova, il postino del pane.


Motivazione: Nato a Torino da genitori veneti nel 1936, per decenni ha lavorato come “casolino” in una bottega del quartiere antoniano dell’Arcella. Cessata la propria attività all’età della pensione, ha di fatto continuato il proprio mestiere di consegna alimentare alle famiglie ma ora a titolo gratuito, di volontariato animato dal solo desiderio di dare una mano a chi si trova nella difficoltà per l’incertezza del lavoro. Quasi ogni giorno si reca infatti in centro città con la sua bicicletta e si fa regalare il pane non più di giornata da alcuni panificatori e frutta e verdura non di primissima qualità da alcuni fruttivendoli delle piazze e va poi a consegnare tali generi alimentari alle famiglie che ne hanno bisogno e che abitano nei rioni di Santissima Trinità, San Bellino e San Carlo. Un gesto semplice il suo, non eroico ma straordinario per il valore di condivisione sostenibile dei beni di prima necessità e per la sua capacità di creare una rete solidale capace di unire il commercio cittadino al bisogno delle famiglie.


 2016 


Nadia Ferrari

di Grosseto, infermiera dell'amore materno


Motivazione:Per l'opera di umana bontà e sincera generosità con la quale, da un incontro fortuito nel suo lavoro ha saputo gettare il suo cuore oltre l’etica professionale per accogliere nella propria famiglia il piccolo Mario, gravemente malato e non riconosciuto alla nascita dai genitori naturali, con un breve destino terreno già segnato. Un gesto d’amore disinteressato e veramente materno che può ispirare all’accoglienza di ogni bambino, anche infermo o disabile, e fa risaltare il valore della vita dono prezioso di Dio. Con il suo impegno e quello della figlia Alessia ha donato a Mario un senso di affettuosa normalità, percorrendo insieme a lui il calvario della malattia. Nadia ha saputo offrire un esempio di coerenza coraggiosa e di testimonianza nella solidarietà, per cui a lei, come persona e come infermiera, si tributa il premio intitolato a Sant’Antonio padre degli orfani e protettore dei bambini.


 2017 


Amministrazione e dipendenti della Dittà BRENTA PMC

di Molvena (VI)


Motivazione: "I Colleghi del Cuore". Per la straordinaria generosità dimostrata nel donare complessivamente l’equivalente di circa 10 mesi di ferie ad una propria collega e dipendente che desiderava rimanere vicina alla propria bimba affetta da una grave disabilità per il tempo che le sarebbe rimasto da vivere. Un gesto di concreta solidarietà da parte di molte persone, ciascuna delle quali ha offerto un po’ del proprio. Complessivamente i colleghi hanno raccolto in un mese 198 giorni di ferie ai quali l’azienda ha poi contribuito aggiungendo un’ulteriore settimana. La piccola Nicole di sei anni è così tornata alla Casa del Padre la sera della Vigilia del Natale scorso, tra le braccia di mamma e papà. Un gesto di umanità che si è dimostrato “contagioso”, generando altri gesti altruistici come mostra la notizia di una dipendente del gruppo Unicomm di Dueville colpita da aneurisma alla quale 173 colleghi hanno regalato un giorno di ferie a testa, pari a un anno e mezzo di ferie, per la sua riabilitazione.

 

 2017 


Riccardo Meggiorni

di Verona

 

Motivazione: “In attacco contro l’indifferenza”. Per essere intervenuto durante un alterco dai toni accesi e non essere rimasto indifferente alle grida di una giovane donna indifesa. Non lasciandosi vincere infatti dall’indifferenza e non limitandosi al solo dovere civico di allertare la pubblica sicurezza, il Signor Riccardo si alzò dal letto, scese sulla pubblica via e difese la donna immobilizzando di persona l’aggressore. Con il suo agire ha dimostrato coraggio e sprezzo del pericolo rispondendo ad un imperativo morale proprio, che lo ha indotto a proteggere l’ integrità e la dignità di un essere umano a lui prima sconosciuto. Un esempio concreto e fattivo di umanità e di squisito senso di solidarietà umana.


2018


Letizia Guglielmo

di Monselice (PD)


Motivazione: “Si conoscono sin dall’infanzia, Letizia Guglielmo e Lara Martello, nate a tre giorni di distanza, amiche da sempre e protagoniste di una amicizia che il 7 aprile del 2017 è divenuta realmente “legame di sangue”. Letizia infatti ha donato un rene a Lara, malata dal 1999 di insufficienza renale e dal 2010 in attesa di trapianto. Una decisione maturata senza clamori da parte della donatrice:  «Per me, la salute  è il dono più prezioso di cui una persona dispone –  ha commentato Letizia Guglielmo ­– e ritenendomi fortunata perché nella mia vita non sono mai stata male, ho voluto fare la mia parte; una scelta che rifarei mille volte perché dando così tanta felicità ho ricevuto un bagaglio di emozioni così intense da esserne quasi sovraccaricata». Un gesto così importante che meritava di essere premiato, grande e semplice insieme, a suggello di una forte e preziosa amicizia, concreto “dono di sé” ad un’altra persona."

 


2018


Luciano Bonaria

di Volpiano (TO)


Motivazione: Vince il Premio della Bontà 2018 anche un bell’esempio di “buona economia” che viene da Volpiano, in provincia di Torino, e vede protagonista la azienda SPEA, leader nel settore molto specialistico settore molto specialistico dei macchinari per il collaudo di produzione di dispositivi elettronici quali MEMS, Sensori, Microchip, Schede e Prodotti Elettronici. A fronte degli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno, che hanno determinato un incremento del 16 percento sulle vendite rispetto al 2016, l’Azienda ha deciso il Natale scorso, di premiare i propri dipendenti, 550 lavoratori, con una doppia tredicesima elargita a tutti, indipendentemente da ruolo e mansione. Un regalo che la Proprietà – il Fondatore Luciano Bonaria con il figlio Lorenzo – ha deciso di fare per condividere con tutti i collaboratori gli utili di un anno da record. «Se la società opera bene e prospera, siamo felici di condividere i proventi della nostra attività con quanti lavorano con noi, con una competenza e un entusiasmo che fanno la base della nostra eccellenza» - hanno sottolineato Luciano e Lorenzo Bonaria. Un esempio di attenzione e rispetto dei propri lavoratori che l’Arciconfraternita di Sant’Antonio, da sempre vicino alle persone in difficoltà specialmente in questi ultimi difficili anni per molti, ha deciso di premiare quale esempio di economia etica.


2019


Medici Primari in Pensione dell’AUSER di Borgomanero in Novara


Motivazione: Il gruppo di primari medici in pensione, nel contesto delle attività della sezione AUSER di Borgomanero in Novara, ha fondato e gestisce un ambulatorio polispecialistico gratuito dedicato a donne e uomini alle periferie esistenziali della società. Un tale esempio di volontariato da parte di un gruppo di professionisti in quiescenza, che potrebbero facilmente e legittimamente dedicare il proprio tempo a continuare l’arte medica a titolo remunerativo, costituisce per i giovani e per la società intera un indubbio modello di bontà e di valorizzazione delle professionalità individuali finalizzate alla salvaguardia della dignità umana, soprattutto nel momento della sua massima vulnerabilità ovvero la malattia.


  2020 Assegnati in corso d'anno ma non consegnati a causa della Pandemia da COVID 19. I Premi sono stati consegnati nel febbraio 2021.
2021


Prof. Ferdinando BONESSIO

di Roma

 

Motivazione: Nel mese di giugno 2020 tra i candidati alla "Licenza media" dell'Ist. Compr. “Poggiali-Spizzichino” di Roma era iscritta una studentessa appartenente a una famiglia immigrata di prima generazione. La ragazza, timida e riservata, riferiva di trovarsi sola in casa e di non riuscire a collegarsi in video. La Commissione le posticipava la prova al pomeriggio ma giunti alle diciassette persistevano i problemi di collegamento e la ragazza risultava in preda ad una crisi di pianto. Il Bonessio ricordava ai colleghi commissari lo spirito della professione di docente e il diritto di ciascun individuo al raggiungimento dei diversi gradi di istruzione. Si rendeva allora disponibile, con la collega Mele, a recarsi con la propria autovettura a 20 km dalla sede scolastica presso l’abitazione dell’alunna, che raggiunta, grazie allo  smartphone del docente stesso, si collegava con la Commissione  superando la prova.


2021


cav. dott.ssa Mariateresa GALLEA


cav. dott. Paolo SIMONATO


cav. dott. Luca SOSTINI


di Padova


Motivazione: All'inizio dell’emergenza sanitaria da COVID 19 nel febbraio 2020, con scelta volontaria, ha sostituito i medici di medicina generale dell’area rossa di Vo' Euganeo, quarantenati per esposizione al coronavirus, garantendo il servizio di assistenza primaria. In quella situazione si è trovata a essere non solo medico ma anche punto di riferimento per la popolazione vadense e prima sentinella di una pandemia che ancora non aveva mostrato la sua vastità e la sua gravità. In una città isolata, dove non si poteva né entrare né uscire, si è trovata impegnata nella gestione di casi socio-sanitari, in visite a bambini e neonati, a pazienti chirurgici da gestire nel post-operatorio. Ha vissuto giornate e nottate lunghe e provanti sul piano professionale, fisico ed emotivo. Il 2 giugno 2020 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

  

2021


Rev. cav. don Fabio STEVENAZZI

di Milano

 

Motivazione: Medico internista divenuto sacerdote nell’Arcidiocesi di Milano non ha mai abbandonato l’aggiornamento in ambito medico. Nel 2017  ha collaborato con il CUAMM di Padova in missioni sanitarie africane. Nel 2020 ha maturato la decisione di indossare nuovamente il camice rendendosi conto della tragicità della situazione, che aveva colpito in modo particolarmente aggressivo la comunità lombarda durante la prima ondata di COVID-19. Percependo l'urgenza di sostenere i colleghi del servizio sanitario è tornato in corsia presso l’Ospedale pubblico di Busto Arsizio. Nel corso del suo servizio ha potuto non solo svolgere la professione medica ma anche portare i conforti religiosi a pazienti morenti lontani dai propri familiari in ragione del contagio pandemico. Il 2 giugno 2020 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.


  2022

in fase di studio

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